- «Nuove primarie produrranno un nuovo segretario ma lo stesso risultato di sempre. Sarebbe saggio prendere atto che il partito post-ideologico è stata una drammatica illusione. Un partito non regge se non ha una quadro condiviso di idee e principi».
- «Il partito catch-all, piglia tutto, se piglia poco rischia una radicale crisi esistenziale. E il Pd ora è in preda a una crisi esistenziale: non ha mai individuato una base sociale primaria di riferimento».
- «Il voto diretto attraverso le primarie, ormai si è capito, non crea maggiore legittimazione per i leader, che anzi ne escono vittoriosi, ma vulnerabili e alla fine cadono come birilli»,
L’ultimo saggio di Antonio Floridia si intitola Un partito sbagliato, in queste settimane sta lavorando alla seconda edizione. Nonostante questo titolo, non è uno studioso ostile al Pd. Docente di Istituzioni e processi politici all’Università di Firenze, responsabile dell’Osservatorio elettorale della Regione Toscana, è stato presidente della Società Italiana di Studi Elettorali, e componente della Commissione statuto del Pd nel 2009, ai tempi della segreteria Bersani. Ha collaborato a quell’u



