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Non basta cambiare tutto. Il Pd va ricostruito a partire dalle fondamenta

LaPresse
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  • Quando perdi in malo modo la reazione dovrebbe caricarsi di rispetto verso la tua comunità, le persone in carne e ossa, militanti, iscritti, chi ci ha creduto nonostante tutto. Questo sentimento non lo sento e a me non pare un problema da poco.
  • La struttura che il Partito democratico si è dato all’atto della sua fondazione non ha più fondamento e senso. Questo implica per forza anche il fallimento del “progetto”?
  • Il punto è che su alcune battaglie abbiamo persa credibilità. Non basta correggere il tiro e dire adesso a gran voce salario minimo e una mensilità in più o contrastare delocalizzazioni selvagge. Devi anche tornare nei luoghi dove quel conflitto non è scomparso e vive in forme che a lungo non abbiamo saputo assumere e tutelare.

«Scioglietevi!».  Così, secco, il direttore di questo giornale. A ruota una chiosa di Filippo Andreatta ruvida e sincera: se possibile levatevi di torno tutti voialtri reduci dai Ds o Margherita e che avete sbattuto il Pd contro un muro. Lasciate spazio a qualcosa e qualcuno che sappia aggregare il tanto di buono fuori da lì oppure scindetevi, ma per davvero una buona volta: la sinistra da una parte e moderati e liberali dall’altra. Funziona? Non mi convince e vorrei dirne il perché. Con una

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