Circo Massimo, sede della kermesse di Fratelli d’Italia che proseguirà fino a domenica 15 dicembre, è un gigantesco villaggio di Natale, attrazione per turisti e curiosi. Niente di più lontano dalla festa di un partito o della giovanile di un partito. Non mancano gli attacchi ai leader dell’opposizione e alla «magistratura rossa»
«Guarda com’è bella, Alice. Guarda il presepe. Alice?» «Sí, mamma, sí». «Hai visto l’asinello? Incredibile, che emozione. Stasera lo raccontiamo a papà, eh Alice?». Mentre a pochi passi da qui Marcello Pera, senatore di Fratelli d'Italia e già presidente del Senato, inaugura la sala dibattiti insieme al giornalista Tommaso Labate, Antonia sotto una pioggia fitta tiene per la mano sua figlia di sei anni: «Siamo in vacanza per il weekend da Pescara. Fratelli d’Italia? No, noi siamo qui per la bambina. È divertente».
Il presepe vivente con la mucca e l’asinello, Babbo natale con gli elfi, la pista di pattinaggio immensa con i bambini che sfrecciano mentre Mariah Carey suona in sottofondo. In effetti Circo Massimo è un gigantesco villaggio di Natale, attrazione per turisti e curiosi. Niente di più lontano dalla festa di un partito o della giovanile di un partito.

Non ci sono bandiere qui né fiamme tricolore. La 25esima edizione della generazione Fronte della Gioventù destinata a durare fino al 15 dicembre è un via vai di persone che scattano selfie sotto il gigantesco albero di Natale posto al centro del villaggio che occupa solo parte del vallone, dal lato del Palatino. Tutto intorno casette di legno che vendono per lo più cibo e una che accoglie i giovani di FdI e i volontari riconoscibili quest'anno da una felpa bordeaux e le scritte “volontario” e "La via italiana”.
"Gufoadvisor”
In filodiffusione suona 'Radio in onda', l'emittente radiofonica di Atreju con una programmazione ad hoc e condotta da Grazia Di Maggio, la più giovane deputata eletta con Fratelli d’Italia a Milano. Classe 1994, di Almirante, dice, è la sua «stella polare». Si definisce attivista «pro life», per «la difesa dei valori non negoziabili, la sacralità della vita, la famiglia, la tutela delle donne». Contraria alle quote rosa, antiabortista: «Un feto non è un esserino capitato per caso nell’utero: è un essere umano che ha diritto a esistere, ma che non ha ancora la possibilità di scegliere».
È lei a dare il benvenuto agli ospiti dell’imponente cornice del Circo Massimo: «Fate attenzione agli oracoli che trovate all’entrata», dice consigliando il lungo pannello con tanto di logo a gufo stilizzato, e la scritta “Gufoadvisor. Le migliori gufate della sinistra”. Nel pannello trovano spazio tanti volti noti, dall'immancabile Elly Schlein al leader del M5S Giuseppe Conte. Ma anche Laura Boldrini, Carlo Calenda e tanti altri.
Sotto ciascuna foto, viene riportata una dichiarazione e una notizia volta a contraddirla. Di Boldrini, per esempio, viene riportata l'affermazione sulla vittoria vicina di Kamala Harris, subito sotto la scritta “novembre 2024, Trump vince le elezioni”; a Schlein le accuse sulla "destra dalla parte degli evasori", dichiarazione corredata da un titolo sul "nuovo record di 24,7 miliardi recuperati nella lotta all'evasione".
Prima di arrivare agli stand che vendono pasta e fagioli con guanciale croccante o zuppa e cecci (tutti rigorosamente made in Italy) si può ammirare il pannello riprodotto grazie all’intelligenza artificiale: “Abbiamo chiesto all’intelligenza artificiale di rappresentarci il mondo ideale secondo la sinistra”.
E via con: “Un parlamento in mano alla magistratura rossa”. “I bagni inclusivi sono realtà". “Non esistono paesi sicuri. Via allo sbarco selvaggio”. “Aperto il mercato dell’utero in affitto”. “Le forze dell’ordine non hanno diritto di difendersi”. “Gli ecovandali non hanno freni”. “Una tv a senso unico. Di sinistra”.
C’è poi l’angolo selfie dove il militante può scattarsi una foto sotto un pannello con su scritto: “In questa foto trovi chi non voterebbe mai Ilaria Salis”. “Chi non ha visto arrivare Elly Schlein”. “Chi sente parlare di Telemeloni ma ancora non la trova”.
«Pure Marco Polo era di destra?»
Chi entra viene accolto da una sequenza di cartelloni che immortalano il Pantheon di Fratelli d’Italia: Oriana Fallaci, Don Bosco, Maria Montessori, addirittura Cristoforo Colombo. Goliardia, moltissima. Tradizione poca e ben nascosta.
La casa editrice fondata dal deputato Alessandro Amorese, di professione scrittore, Eclettica, ha uno stand proprio vicino alla sala dibattiti, con i suoi saggi in mostra: "Fronte della gioventù. La destra che sognava la rivoluzione”, la storia del Fuan, il movimento universitario legato al Msi, il libro nero della nuova sinistra. Evola e D’Annunzio, Gentile e Schmitt. Uno sgangherato armamentario di ossessioni della nuova destra.
La gente ci passa davanti un po’ distratta. Un gruppo di turisti giapponesi si fotografa davanti alla fila, sempre più lunga, per la pista di pattinaggio, dieci euro un’ora. A fianco la sala dibattito dedicata a Marco Polo piena di militanti e giornalisti: «Pure Marco Polo era di destra?», ironizza qualcuno. Non piove più, ombrelli deposti, le persone possono dedicarsi all’aperitivo sotto le luci natalizie.
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