- Il Partito democratico ha detto no alla bozza di autonomia del ministro leghista, Roberto Calderoli, e la linea è condivisa anche da tutti i candidati al congresso.
- Tuttavia, in passato, Bonaccini è stato tra i promotori dell’autonomia per la sua regione e ne ha chiesto l’attuazione anche al governo Draghi.
- Il Pd ha messo in campo varie proposte sul tema, dunque il suo non è un no all’autonomia in quanto tale, ma solo a quella leghista. Per evitare che il tema che sta dividendo il centrodestra faccia lo stesso anche tra i dem.
L’autonomia differenziata del ministro leghista Roberto Calderoli è una bomba pronta a esplodere nel centrodestra e l’obiettivo del Pd è che non faccia altrettanto a sinistra. Il partito si è compattato sul no alla bozza leghista, in linea con il rifiuto non solo dei governatori del sud, Vincenzo De Luca e Michele Emiliano, ma anche degli amministratori locali. Eppure, la questione delle autonomie non è mai stata un tabù per i dem. Anzi, il primo tentativo di metterla in pratica risale alla


