L’ex capo della protezione civile e attuale coordinatore della campagna vaccinale della regione Lombardia ha rilasciato un’intervista al Corriere in cui racconta il lavoro di questi giorni, criticato spesso per via dei continui disservizi regionali nella somministrazione dei vaccini.

«Mi sento in discussione ogni giorno» dice Bertolaso, che un anno fa è stato chiamato per far fronte alla prima ondata dei contagi costruendo l’ospedale in Fiera. Per quella sua gestione ricorda: «ho ricevuto attacchi di ogni genere. Ora che è diventato un argine decisivo per le terapie intensive non la vivo come una rivincita. Solo come la cosa giusta da fare».

Oggi le critiche sono dirette nei confronti di Aria (Azienda Regionale per l’Innovazione e gli Acquisti) che gestisce le prenotazioni della campagna vaccinale. Molti cittadini hanno lamentato casi di overbooking, sms di prenotazione mai ricevuti e altri disservizi che hanno rallentato la somministrazione del vaccino soprattutto ai cittadini over 80. «Mi ero accorto che qualcosa non funzionava il giorno che abbandonarono 300 anziani convocati per errore – dice Bertolaso – ma le sembra possibile che qualcuno non venga chiamato e altri mandati a 60 chilometri da casa per farsi vaccinare?».

Alla domanda se le critiche siano di matrice politica, l’ex capo della protezione civile risponde: «L’emergenza sanitaria non può avere bandiere. Nella mia vita ho lavorato con 4.500 sindaci e non mi sono mai chiesto di che partito fossero. Nessuno crede che in questo Paese si possa seguire un ideale comune».

Sullo stop di AstraZeneca ha detto che le rinunce sono circa il 10 per cento e promette che entro l’11 aprile saranno vaccinati tutti gli over 80 residenti nella regione, mentre entro il 1 giugno tutti i lombardi avranno ricevuto almeno la prima dose del vaccino.

Secondo Bertolaso, voluto dall’assessora al Welfare e dalla vicepresidente della Lombardia Letizia Moratti, i numeri della campagna vaccinale sono in linea con le altre regioni e lancia un attacco all’amministrazione di Zingaretti che nel Lazio ha iniziato a somministrare dosi anche ai cittadini under80. «Noi stiamo seguendo le priorità che ci hanno chiesto. Non seguire quell’ordine è scorretto anche se suggestivo».

Infine, per quanto riguarda le elezioni di autunno per scegliere il prossimo sindaco della capitale, Bertolaso garantisce che non si candiderà, ma tornerà a fare il nonno.

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