Italia

Bugie e omissioni. La lettera Frankenstein di Giorgia Meloni

  • Che Giorgia Meloni prendesse la parola proprio in data 25 aprile, dopo infinite settimane di polemiche disseminate dalle dichiarazioni irricevibili dei molti Lollobrigida e La Russa, era più che prevedibile.
  • La sua lettera editoriale al Corriere della sera prova ad assemblare in una creatura mostruosa le pseudoidee di scarto della storia che la destra fascista poi saloina poi missina poi neofascista poi postfascista ha ripetuto dal 1945 a oggi, con una continuità che solo la malafede può nascondere.
  • La lettera è piena di omissioni, alterazioni e menzogne: quando scrive per esempio che il 25 aprile verrà commemorato dal governo, dimentica di rilevare che nessuno dei ministri ha pensato che fosse doveroso tenere limpida e separata la memoria dell’antifascismo da altre forme di ambiguità.

La lettera di Giorgia Meloni, uscita ieri sul Corriere della sera, è un Frankenstein di rara bruttezza. Che prendesse la parola proprio in data 25 aprile, dopo infinite settimane di polemiche disseminate dalle dichiarazioni irricevibili dei molti Lollobrigida e La Russa, era più che prevedibile. La sua lettera editoriale prova ad assemblare in una creatura mostruosa le pseudoidee di scarto della storia che la destra fascista poi saloina poi missina poi neofascista poi postfascista ha ripetut

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