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I mediatori Gianluca Di Nardo ed Emeka Obi sono stati assolti dalla Corte d’appello di Milano dall’accusa di corruzione internazionale perché il «fatto non sussiste» in uno stralcio del processo Eni–Shell Nigeria che si è svolto con rito abbreviato. In primo grado erano stati condannati a 4 anni.
- Per i due aveva chiesto l’assoluzione anche l’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore generale di Milano Celestina Gravina. Erano rimasti gli unici due condannati per la presunta tangente da 1,09 miliardi di dollari pagata dalle due società nell’affare Opl245.
- Con l’assoluzione sarà anche disposta la revoca delle confische milionarie legate a queste accuse.
I mediatori Gianluca Di Nardo ed Emeka Obi sono stati assolti dalla Corte d’appello di Milano dall’accusa di corruzione internazionale perché il «fatto non sussiste» in uno stralcio del processo Eni–Shell Nigeria che si è svolto con rito abbreviato. I due erano stati condannati in primo grado a quattro anni di carcere nel settembre del 2018 dal gup Giuseppina Barbara. Per loro il sostituto procuratore generale Celestina Gravina aveva chiesto l’assoluzione, che è arrivata. Erano rimasti gli un



