«Dopo aver visto la foto di Durigon seduto accanto a Natan Altomare è evidente che Durigon si deve dimettere: un esponente del governo della repubblica italiana non può avere relazioni e rapporti di questo genere» afferma il deputato del Pd Enrico Borghi.

Dopo aver raccontato del finanziamento di almeno due feste elettorali, comprese di locale, buffet e musica, dell’allora candidato alla Camera dei Deputati e oggi sottosegretario all’economia Claudio Durigon da parte di Natan Altomare, e dei messaggi che si scambiavano durante la formazione del primo governo Conte, Domani ha pubblicato le foto di un pranzo avvenuto a Sabaudia tra il fedelissimo di Salvini e l’imprenditore in rapporti con i clan di Latina. Immagini che imbarazzano il governo, ma che ancora non hanno portato alla rimozione o alle dimissioni del sottosegretario eletto alla Camera grazie all’exploit della Lega a Latina.

Inoltre gli uomini a lui più vicini, come Andrea Fanti, sono stati, secondo i pentiti, sostenuti nel 2016 dal gruppo criminale dei Di Silvio.

A questo bisogna aggiungere la proposta del 4 agosto: da un palco del Carroccio a Latina, Durigon ha proposto di cambiare il nome di un parco passando dall’intitolazione ai giudici antimafia Falcone e Borsellino al fratello del duce Arnaldo Mussolini. Un messaggio che sembrava  rivolgersi all’elettorato neofascista.

Per il deputato del Pd Borghi, alla luce delle rivelazioni del nostro quotidiano, non è solo così: «Le affermazioni di Durigon sul parco hanno una finalità politica, da un lato si rivolgono a un passato nostalgico che in quel tessuto è evidentemente presente. Dall’altro mandano anche un segnale a determinati ambienti di quella città che possono apprezzare la derubricazione di un impegno nei confronti dell’antimafia e del crimine organizzato».

Borghi ha confermato che il Pd è pronto a presentare a settembre una mozione di censura contro il sottosegretario leghista qualora non venisse rimosso prima dal presidente del Consiglio.

Per il parlamentare quella del sottosegretario leghista «è una chiara simbologia di ammiccamento a determinati ambienti che già in passato avevano mostrato contiguità con esponenti della destra», per questo «è inaccettabile la presenza di Durigon all’interno del governo». La questione del parco «è simbolica per più elementi e non ci possono essere ambiguità al governo».

La sostituzione di Durigon sembra questione di ore. La Lega starebbe valutando di mettere al suo posto Massimo Bitonci, deputato che nel governo giallo-verde aveva già occupato quella casella al ministero dell’Economia. Il Pd non si sbilancia, l’importante è che non ci sia più il leghista dell’Agro Pontino: «Noi non entriamo in casa degli altri ma ci sono delle caratteristiche necessarie. Sull’antimafia e l’antifascismo ci devono essere caratteristiche precise. Non sindachiamo i nomi degli altri partiti, ma segnalo che al ministero dell’Economia Durigon ha anche la delega ai giochi. Il rapporto delle scommesse con determinati ambienti impone una presenza adamantina. È evidente che una persona che ha certi contatti, ha meno elementi che depongono a favore di una granitica certezza».

Il leader della Lega, Matteo Salvini, in queste ore ha deciso di portare avanti una campagna contro la ministra dell’Interno Lamorgese, ponendola sull’altro piatto della bilancia. Ma il Pd non accetta neanche l’ipotesi dello scambio delle testa di Durigon per quella di Lamorgese: «La ministra Luciana Lamorgese è un punto di equilibrio importante e così deve rimanere».

I finanziamenti ai partiti

«La giustizia farà il suo corso e deve avere il suo sviluppo, ma ci sono delle opacità di altro tipo e la presenza di Durigon nel governo non è opportuna» dice il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. «Già prima del caso del parco avevi presentato delle interrogazioni. Quella del parco è solo una questione». Adesso «è sia utile e necessario che ci sia un chiarimento».

Il segretario di Sinistra italiana pone l’accento su un altro argomento, quello del finanziamento ai partiti. Le cene organizzate da Altomare «devono fare riflettere su come si costruiscono i rapporti politici, su come si raccolgono i voti, e come funziona il finanziamento. Dopo la cancellazione del finanziamento che ha mostrato molti limiti e problemi – e la Lega su questo non è seconda a nessuno –,  la cancellazione invece della riforma ha favorito la ricerca di finanziamenti privati da parte della maggior parte delle forze politiche, cosa che non è accaduta a Sinistra italiana. Ma quando questo meccanismo si mette in moto spesso e volentieri emergono su questo fronte se non profili illeciti, discutibili o poco opportuni». 

© Riproduzione riservata