- Il presidente del Senato si dice sicuro, dopo aver «interrogato» a lungo il figlio, che non abbia commesso «nulla di penalmente rilevante». E insinua dubbi sulla credibilità di una denuncia presentata dopo quaranta giorni, da parte di una ragazza che «aveva consumato cocaina».
- Le frasi di La Russa non sono nient’altro che un’espressione della cultura che produce e riproduce il fenomeno della violenza contro le donne, ostacolandone l’emersione.
- Ma questa cultura trapela, in modo meno ovvio, anche dalle frasi pronunciate nell’intervista televisiva di un mese fa, in cui diceva che «il rispetto per le donne nasce in famiglia» e chiosava sulla necessità di «tirare un ceffone» a un figlio che metta in atto comportamenti sbagliati.
«Il rispetto per le donne nasce in famiglia» diceva Ignazio La Russa, appena un mese fa, intervenendo in una trasmissione televisiva su La7. E chiosava con enfasi sulla necessità di «tirare un ceffone» a un figlio che metta in atto comportamenti sbagliati. È fin troppo facile notare come il presidente del Senato, ora che il figlio accusato di «mancare di rispetto» è il suo, ora che il diciannovenne Leonardo Apache è accusato da una coetanea di aver abusato di lei mentre era in stato di incosc



