Il Senato ha negato la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del ministro Matteo Salvini per le opinioni espresse su Carola Rackete. Salvini era accusato di diffamazione aggravata e continuata. Ai tempi Rackete era comandante della nave Sea Watch 3 e Salvini ministro dell’Interno. Il 12 giugno 2019 erano state soccorse in mare 53 persone, nella cosiddetta Sar libica.

Salvini era stato denunciato per una serie di frasi condivise sui social, in cui ad esempio aveva definito “sbruffoncella” la comandante, dicendo che faceva «politica sulla pelle di qualche decina di immigrati» e l’aveva chiamata, fra le altre cose, «comandante criminale». O ancora: «non vedo l’ora di espellere questa viziata comunista tedesca».

Opinioni di un parlamentare

A febbraio scorso la giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari aveva già deliberato di ritenere che le dichiarazioni, espresse da Salvini, costituissero opinioni espresse da un membro del parlamento nell’esercizio delle sue funzioni e pertanto tutelate dalla Costituzione.

Il voto del Senato, favorevole alla relazione della giunta, di fatto è un voto contrario alla richiesta – avanzata dal tribunale di Milano – di procedere penalmente contro Salvini. Ha votato così la maggioranza compatta, mentre al contrario hanno votato contro la relazione Pd, Movimento 5 stelle e Alleanza verdi sinistra.

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