Il libro è pubblicizzato da settimane sull’home page del Senato, i più maliziosi si chiedono se non sia perché è curato dal segretario generale
Questo articolo fa parte di “Razza Poltrona”, la nuova rubrica di Domani, a cura di Stefano Iannaccone, che svela i retroscena del palazzo e racconta gli angoli nascosti del potere
La presentazione del Codice parlamentare, edito da Giuffè, è stata annunciata tra le fanfare del Senato alla presenza degli ex presidenti, da Piero Grasso a Elisabetta Alberti Casellati, e ovviamente dell’attuale presidente dell’aula di palazzo Madama, Ignazio La Russa. Un’opera omnia che raccoglie «le disposizioni rilevanti per l’attività parlamentare», come recita il sottotitolo del libro, che da settimane è pubblicizzato sul sito ufficiale del Senato. Sull’home page campeggia posizionato molto in alto, promuovendolo nella sezione pubblicazione. Tutto comprensibile.
Ma sollevando, tra i più maliziosi, un sospetto: non è che tanta attenzione al Codice parlamentare arrivi perché il curatore è il segretario generale del Senato, Federico Toniato? Non è che si ravveda un po’ di conflitto di interessi o quantomeno un eccesso di autocelebrazione? Agli osservatori l’ardua sentenza. (Al. Vin.)
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