Approvato alla Camera – con 163 favorevoli e 107 contrari – il disegno di legge sulla sicurezza stradale, che riscrive in parte il codice della strada. Il provvedimento passa adesso all’esame del Senato. Il disegno di legge si articola in due sezioni principali: la prima introduce modifiche dirette al codice della strada vigente, mentre la seconda delega il governo a redigere un nuovo codice entro 12 mesi, basato su principi generali che indirizzano verso un alleggerimento delle restrizioni per i veicoli a motore e che vengono contestati dalle famiglie delle vittime della strada.

Le novità principali

Il ddl interviene direttamente su alcune norme del codice della strada, inasprendo le misure di contrasto alla guida sotto l'effetto di alcol (prevedendo anche l'installazione dell'alcolock) e di stupefacenti (il reato scatta a prescindere dalla verifica dello stato di alterazione psicofisica derivante dall'assunzione di sostanze). Viene quindi introdotta la sospensione breve della patente a seguito di una serie di infrazioni gravi (come la guida contromano) e inasprite le sanzioni, con il prolungamento del periodo di sospensione della patente per chi guida usando il telefonino. Il ddl prevede il ritiro della patente da 15 giorni a due mesi e una sanzione fino a 1.697 euro. In caso di recidiva la multa lievita fino a 2.588 euro, la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti. Patente sospesa anche per chi è trovato a guidare contromano o passa col rosso.

Il disegno di legge impone una stretta anche nei confronti di abbandona gli animali in strada: rischia fino a sette anni di carcere chi, con tale comportamento, causa incidente stradali con morti, feriti o lesioni personali gravi o gravissime.

Tra le novità, l’innalzamento delle limitazioni alla guida per i neopatentati, con l’estensione da 1 a 3 anni della durata del divieto di guida per auto di grossa cilindrata.

Si interviene contro il “multificio” degli autovelox, per esempio in caso di più violazioni entro la stessa ora e su un tratto di strada che ricada nella competenza di uno stesso ente proprietario, non si ha il cumulo delle sanzioni, ma l’applicazione della sanzione prevista per la violazione più grave, aumentata di un terzo. L'uso degli “autovelox” per i controlli dalle aree Ztl verrà sottoposto a una serie di limitazioni  e l'istituzione di nuova aree a traffico limitato dovrà essere sottoposta al parere vincolante dei prefetti. Misure queste che, anche secondo le associazioni vittime della strada, finiranno per limitare i controlli sulla velocità, prima causa di incidenti stradali.Infine, altra novità rilevante, arriva per i tutti i conducenti di monopattino l'obbligo del casco, del contrassegno e della polizza rc, insieme al divieto di uscire dai centri urbani. Contemporaneamente si amplia la possibilità di circolazione per motocicli su strade extraurbane e autostrade. 

Associazioni contrarie: «Ripensateci»

Le associazioni dei familiari delle vittime si appellano al governo affinché il provvedimento possa essere modificato al Senato. Anche se finora nessuna delle «richieste avanzate da mesi» è stata accolta. Anche per questo – si annuncia – «la mobilitazione delle associazioni dei parenti delle vittime sulla strada, di tante altre organizzazioni e di migliaia di cittadine e cittadini non si fermerà».
La mobilitazione è promossa dalla Federazione europea vittime di violenza stradale (Fevr), Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada (Aifvs) e dalla piattaforma #Città30subito - Legambiente, Fiab-Federazione italiana ambiente e bicicletta, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Clean Cities Campaign, ASviS, Amodo, Fondazione Michele Scarponi, Associazione Lorenzo Guarnieri, Fondazione Marco Pietrobono, Fondazione Luigi Guccione e Vivinstrada.

Paolo Pozzi e Angela Bedoni, genitori di Lucia, investita e uccisa a 17 anni, nella notte di Natale del 2004, a Melegnano, spiegano in una nota: «Oggi è una giornata triste per l'Italia: l'approvazione alla Camera del nuovo Codice della strada è una brutta notizia perché questa riforma rappresenta un passo indietro per la tutela della vita umana. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: troppe persone muoiono a causa della velocità delle automobili, nel nostro Paese, quasi il doppio rispetto agli altri paesi europei». «La velocità è la prima causa di morte tra i giovani, proprio come nostra figlia Lucia. Ma il nuovo codice, insieme a decreti e direttive, limita gli autovelox, ostacola i provvedimenti comunali di riduzione della velocità e addirittura delega il governo ad aumentare i limiti, ad esempio. E moltissime altre sono le norme critiche come denunciamo da tempo senza che sia stata accolta nessuna nostra proposta. Per questo motivo chiediamo al governo Meloni e a tutte le forze di maggioranza e opposizione di riscrivere in profondità insieme alle nostre associazioni la riforma del Codice della strada, che dovrà essere discussa al Senato nelle prossime settimane, eliminando tutte le gravi criticità dell'attuale testo e inserendo le norme necessarie invece mancanti».

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