Nel suo discorso di presentazione l’ex premier non ha risolto nessuno dei problemi che stanno bloccando il M5s. Oltre il consenso universale di facciata i parlamentari stanno facendo i conti per garantirsi il futuro migliore, magari anche oltre il termine del secondo mandato
- Conte non ne vuole nel «neoMovimento» né crede che siano necessarie, visto che le occasioni di confronto saranno ampie e frequenti.
- In ogni caso, per ricordare comunque a tutti che resta padrone della situazione, Luigi Di Maio non ha esitato a incontrare proprio ieri, poche ore dopo il discorso di Conte, il neosegretario del Pd Enrico Letta alla Farnesina.
- Sradicare ma anche raccontare le correnti interne al Movimento è complesso perché si sviluppano su più livelli e, soprattutto, non è detto che un’appartenenza ne escluda altre.
I Cinque stelle hanno paura, e si sente. I sondaggi registrano un gradimento in continua discesa, l’organizzazione interna del Movimento cambia quasi quotidianamente, e ai parlamentari non resta che capire su chi puntare per assicurarsi un futuro nel M5s, possibilmente anche oltre il secondo mandato. In realtà nell’incontro degli eletti di giovedì sera Giuseppe Conte, lanciando il suo progetto di rinnovamento del movimento, non ha affrontato il tema del limite dei due mandati, né ha fatto accen



