Mentre il ministro Di Maio già parla di misure più dure in arrivo, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dice che è una eventualità da valutare, ma solo dopo aver studiato l’andamento dell’epidemia. Ieri è uscito il nuovo rapporto dell’Istituto superiore di sanità: «Ora stiamo lavorando per esaminare quei dati e capire se serve un altro intervento», dice alla festa del Foglio.

«Su questa seconda ondata non c'è la palla di vetro, i dati sono preoccupanti e anche se altri stanno peggio di noi, questo non ci consola affatto». «C'è molta più stanchezza, frustrazione, rabbia, angoscia in questa seconda ondata però ancora oggi dobbiamo vedere dei lati positivi. Tanti rispettano le regole. Molti ristoratori mi hanno scritto che pur vivendo nel disagio chiudono alle 18 per non venire meno alle regole. Quindi, nonostante la fatica, ancora una volta il paese sta dimostrando un grande senso di responsabilità, con tutte le proteste che ci sono».

Conte ha detto di aver chiamato il presidente della Camera e quello del Senato per chiedere «di trovare uno strumento, un luogo per confrontarsi in modo celere con il Parlamento. Quindi non solo con le forze di maggioranza ma anche con le opposizioni, per assumere decisioni rapide. I presidenti mi hanno assicurato che mi faranno sapere in tempi brevi».

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