«Per noi è un grande dilemma, dopo tantissime riunioni dei giorni scorsi, ho certificato con mano che la mia comunità m5s è ancora dilaniata, c'è ancora una grande frattura». Giuseppe Conte è netto e alla fine di una diretta in cui polemizza anche con Giorgia Meloni sul caso Almasri e attacca il governo sul «teatrino» tra Forza Italia e Lega sulle banche annuncia che l’eventuale alleanza del Movimento 5 stelle con il Pd in Toscana sarà soggetta a un voto degli iscritti. 

«L'unico modo per uscirne è un voto, un voto online. Ho già convocato le procedure di voto affinché tutti gli iscritti possano esprimersi» ha continuato Conte, annunciando che in ogni caso dovranno essere recepiti «dal candidato in pectore gli obiettivi per noi strategici, irrinunciabili, con un accordo addirittura scritto». L’ex premier affida così la decisione ai territori: «Voi dovete essere convinti di andare nella direzione giusta e voi sceglierete».

Appoggiare Giani, ribadisce Conte, «è un sacrificio enorme. Il M5s ha contrastato le politiche perseguite da Giani e dalla Giunta uscente in tutti i modi». Le iniziative di Giani per il M5s sarebbero «non autenticamente progressiste, senza nulla di personale: le politiche sociali, ambientali e via discorrendo».

Le altre regioni

Sulle altre partite ancora aperte, Conte non si espone: per quanto cerchi una soluzione, sulla sua Puglia il leader «non ha novità», ma dà un’indicazione di massima. «Noi possiamo entrare in coalizione, ne siamo desiderosi, ma nel segno di un reale ed effettivo rinnovamento e, come abbiamo già detto, riteniamo che Decaro abbia le carte in regola per essere il miglior interprete in questa prospettiva» dice l'ex premier, chiedendo un «segnale di chiarezza» al Pd. 

Per quanto riguarda invece la Campania, Conte smentisce di aver sottoscritto un patto con il presidente uscente Vincenzo De Luca. Il presidente del Movimento invece ha ributtato la palla nel campo del Pd, chiedendo di scegliere quali provvedimenti degli ultimi dieci anni di governo preservare. «veniamo da 10 anni di governo del Pd, io ho detto che noi siamo disponibili ad assumerci la disponibilità di un rinnovamento senza alcuna furia iconoclasta ma portando avanti quanto di buono fatto, non vogliamo partire da zero. Ma con un reale rinnovamento nel segno della serietà e dell'etica pubblica» ha detto l’ex premier. 

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