Mentre palazzo Chigi si scontra con Atlantia, il ministero dei Trasporti ha garantito pedaggi e dividendi che fanno salire il valore di Autostrade da 7 a 11 miliardi
- Lo scontro è sul cosiddetto Pef, piano economico-finanziario. È il documento con cui ogni cinque anni il governo e la concessionaria autostradale fissano il percorso tariffario del lustro successivo.
- Il primo settembre scorso il ministero dei Trasporti guidato dalla De Micheli ha concordato una bozza di Pef che prevede nel periodo 2020-2038 la distribuzione di profitti agli azionisti per totali 21 miliardi, oltre un miliardo l'anno di dividendi.
- La conseguenza sulla trattativa è che i Benetton vedono la valutazione di Autostrade salire da 7 a 11 miliardi. Il ministero del Tesoro e l’Autorità di regolazione dei trasporti protestano.
Lo stallo nella trattativa per la vendita di Autostrade per l’Italia (Aspi) alla statale Cassa depositi e prestiti (Cdp) nasconde un aspro conflitto all’interno del governo. La ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, è accusata di avere, volutamente o per distrazione, predisposto un regalo di alcuni miliardi per Atlantia, la holding controllata dalla famiglia Benetton. Un gigantesco pasticcio che, se non fermato in tempo, porterebbe gli automobilisti a pagare da qui a
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