Primo giorno da senatore del virologo Andrea Crisanti, arrivato in largo anticipo a Palazzo Madama. L’eletto tra le fila del Pd sfoglia i giornali in disparte e aspetta di compiere il suo dovere, partecipare alla prima seduta del Senato: «Voteremo scheda bianca», ribadisce, in linea con la scelta del partito.

Come si sente ad essere qui dopo essere diventato un personaggio così noto durante la pandemia?
Non me lo sarei mai aspettato. Sono contento e sento le responsabilità delle prospettive degli elettori.

Sarà in commissione Sanità?
Guardi, al Senato ci sono persone estremamente competenti come Sandra Zampa e Beatrice Lorenzin (rispettivamente ex sottosegretaria alla Salute ed ex ministra). Non si scordi che sono un educatore e un ricercatore, un altro luogo naturale potrebbe essere la commissione istruzione.

In che rapporto si trova con il Pd, il suo nuovo gruppo?
Certamente non è il mio nuovo partito, sono tesserato da sempre. Ero iscritto al Fronte gioventù comunista, quando c’era Berlinguer. Sento che sto con colleghi che condividono i miei valori e i miei principi.

Sul tavolo del nuovo governo di centro destra ci sarà ancora la pandemia. Si parla della riduzione delle quarantene. Lei cosa ne pensa?
In questo momento è molto difficile, l’opportunità delle misure è dettata dalle dinamiche della trasmissione. Siamo in un momento di aumento ma di trasmissione bassa. Bisognerà vedere se col tempo potranno garantire la salute dei cittadini. Non abbiamo un’impostazione ideologica, non è di sinistra il lockdown e di destra lasciare liberi tutti. Penso che la quarantena va nella direzione d diminuire la trasmissione e salvaguardare le persone fragili.

E le mascherine? Il 31 ottobre scadranno gli obblighi residuali nei mezzi di trasporto.
Io la consiglio in generale alle persone fragili, io inoltre la uso sempre sui mezzi di trasporto.

Il presidente della Repubblica di recente ha ricordato che il virus c’è ancora. Sembra però che la politica se ne stia disinteressando.
Io credo che siamo in una fase di stanchezza sociale che la politica è sempre veloce a interpretare i sentimenti della popolazione. Il disinteresse della politica è parallelo.

Si parla della senatrice Licia Ronzulli come ministra della Salute. Lei come la vedrebbe? 
Le faccio un esempio. Mi hanno chiesto che preferisce come presidente del Senato, Ignazio La Russa o Roberto Calderoli, persone degnissime con cui non condivido niente. Anche in questo caso è come se mi chiedessero di che malattia voglio morire.

La preoccupa la gestione della pandemia che farà il centrodestra?
Non preoccupa me, dovrebbe preoccupare gli italiani che li hanno votati.

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