In attesa del voto di fiducia sul governo Conte, i partiti affilano le armi. Il leader di Italia viva, Matteo Renzi, prova a serrare i ranghi per evitare nuove defezioni dopo quella del deputato Vito De Filippo. Il centrodestra si dice «compatto» e pronto a governare il paese.

«Siamo decisivi»

Il leader di Italia viva, Matteo Renzi ha riunito e incoraggiato i parlamentari del partito dicendo di «essere orgoglioso di quanto fatto finora». L’ex premier ha tenuto a precisare che i 18 senatori di Iv saranno «decisivi» per le forze del governo «visto che la maggioranza al momento e tra 150 e 152». «Non hanno i numeri» ha detto Renzi ai suoi incitandoli a «stare uniti e a non rispondere alle provocazioni».

Da quanto apprende Adnkronos, la decisione dei gruppi su come comportarsi in aula è stata rimandata a domani 17 gennaio. Renzi ha aperto la crisi ritirando i membri del suo partito dal governo, ma ha poi in seguito usato toni più concilianti nei confronti dei suoi ormai ex alleati di governo dicendosi pronto a collaborare «senza veti». Una proposta per ora respinta sia dai Cinque stelle sia dal Partito democratico.

Centrodestra «compatto»

In attesa del voto anche il centrodestra si è mosso convocando un vertice a cui hanno partecipato, tra gli altri, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, il segretario della Lega, Matteo Salvini e il fondatore di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Al termine dell’incontro i politici hanno ribadito di essere «una coalizione compatta» pronta a governare il paese di fronte allo spettacolo «offensivo» dell’attuale maggioranza. Salvini ha comunque fatto sapere che la coalizione è pronta a votare lo scostamento di bilancio e il decreto Ristori.

Al raduno ha partecipato anche Lorenzo Cesa leader dell’Udc che era stato dato finora come uno dei possibili responsabili pronti a sostenere Conte. Chi di responsabili prova a ferire di responsabili rischia però di perire. Almeno stando alle parole del vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani secondo cui quattro cinque parlamentari dei Cinquestelle sarebbero pronti a passare con il centrodestra.

Nel frattempo, il sindaco di Benevento, Clemente Mastella si è tirato fuori dalla ricerca dei parlamentari che potrebbero cambiare casacca e sostenere il premier. La decisione arriva dopo lo scontro con il leader di Azione Carlo Calenda ed è dovuta «ad attacchi personali».

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