Disinformazione e propaganda, ingerenze straniere nel sistema d’informazione, desecretazione degli atti delle commissioni d’inchiesta e spionaggio sanitario. Questi e altri temi entreranno nell’ultima relazione che il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) metterà a punto prima della fine della legislatura. L’organo parlamentare si riunisce oggi per iniziare l’esame del testo, che dovrà essere approvato da deputati e senatori prima che la campagna elettorale per le elezioni politiche entri nel vivo. Il termine temporale che si sono posti i parlamentari è quello del 22 agosto, giorno entro cui i partiti devono depositare al ministero dell’Interno le liste dei candidati.

La relazione viene approvata dal Copasir ogni anno, e si concentra sulle attività di indagine svolte dallo stesso comitato. L’ultima è del 9 febbraio scorso. Il presidente Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia, ha deciso di approvare un nuovo testo, nonostante il voto del 25 settembre chiuderà la legislatura in anticipo.

L’ultima relazione

L’ultimo documento inviato alle due camere a febbraio era infarcito di suggerimenti di politica industriale mescolati senza soluzione di continuità a osservazioni più puntuali, come le critiche all’utilizzo da parte del governo Conte, prima, e del governo Draghi poi, di decreti per regolare i tempi dei mandati dei vertici degli apparati di sicurezza. Una materia molto delicata.

Il Comitato era addirittura arrivato a proporre l’ingresso di Cdp nel settore automotive, per riequilibrare l’azionariato francese, e investimenti nella cattura dell’anidride carbonica.

Covid e ingerenze russe

Questa volta, oltre ai temi economici, il Comitato si soffermerà sul tema della propaganda russa nel nostro paese e di possibili ingerenze che tv e giornali hanno subito nel corso dei primi mesi della guerra in Ucraina.

L’invasione di Vladimir Putin ha rinnovato i dubbi anche sulla controversa missione con la quale la Russia aiutò le autorità italiane nella gestione delle prime settimane dell’epidemia di coronavirus a Bergamo, nel marzo del 2020. La relazione conterrà infatti anche elementi su questo tema. Non tutto potrà essere diffuso, diversi elementi emersi nelle indagini e audizioni del Comitato sono secretate. Le ultime vicende del Kosovo, in cui le autorità locali vorrebbero imporre ai serbi di usare targhe kosovare, dovrebbero essere oggetto dell’indagine.

Non è escluso, infine, che un capitolo del documento verrà dedicato alle possibili forme di ingerenza e hackeraggio nei confronti dei parlamentari durante la campagna elettorale.

Par condicio

Nel frattempo, la commissione di Vigilanza Rai lavora alla delibera sulla par condicio. L’atto è previsto dalla legge del 2000 – la numero 28 – e serve per regolare gli interventi dei partiti durante le campagne elettorali. In questo caso, la Vigilanza si occupa di regolare la presenza di politici e capi partito nelle trasmissioni della Rai. La scadenza per presentarla al resto del parlamento è il 10 agosto, 45 giorni prima del voto. La ripartizione dei tempi dovrebbe essere suddivisa in due momenti: il primo darà spazio ai partiti che sono rappresentanti in parlamento, il secondo invece includerà anche gli altri movimenti e forze politiche.

Il tema non è nuovo. La scorsa settimana, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha presentato la sua relazione al parlamento. Il presidente Giacomo Lasorella ha chiesto di adeguare la vecchia legge, soprattutto per regolamentare i social network. L’Agcom è infatti sostanzialmente disarmata verso i messaggi politici che prenderanno forma «nell’ambiente digitale», ha detto il presidente.

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