- Luca Di Donna, amico e fedelissimo dell’ex premier Giuseppe Conte, è stato perquisito ieri 5 ottobre dai carabinieri, che hanno fatto visita al suo ufficio a piazza Cairoli e nella sua abitazione.
- Gli investigatori credono che alcune delle parcelle incassate da Di Donna siano il frutto di comportamenti illeciti: in pratica il professore ordinario alla Sapienza avrebbe ottenuto consulenze irregolari da aziende private interessate all’assegnazione di appalti pubblici.
- Il professore, come ha spiegato Domani, è finito anche sotto la lente dell’ufficio antiriciclaggio della Banca d’Italia per alcuni bonifici arrivati dall’estero.
Luca Di Donna, amico e fedelissimo dell’ex premier Giuseppe Conte, è stato perquisito ieri 5 ottobre dai carabinieri, che hanno fatto visita al suo ufficio a piazza Cairoli e nella sua abitazione. Indagato dalla procura di Roma per associazione a delinquere finalizzata al traffico di influenze illecite insieme ad altri due professionisti di fama, Gianluca Esposito e Valerio De Luca, l’avvocato che per anni ha lavorato con il presidente del M5s è di fatto accusato di aver speso il nome di al



