«Il mondo è cambiato, bisogna superare i vecchi steccati ideologici e capire in che direzione andrà. Le etichette contano poco: ciò che conta è cercare di influenzare i mutamenti in atto. Stiamo lavorando per questo e, se ci riusciremo, l'Italia sarà sempre più protagonista sullo scenario globale». Lo scrive il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in una lettera pubblicata su Repubblica.

«Si sta per chiudere un anno che sarà ricordato nei libri di storia per come un organismo invisibile all'occhio umano, il coronavirus, abbia mandato in crisi l'intera umanità. La pandemia ha causato sofferenze umane e prodotto effetti drammatici sull'economia e sulla società. E la prima lezione che abbiamo appreso riguarda proprio il valore del multilateralismo. Un strumento spesso sottovalutato, ma forse l'unico in grado di fronteggiare le presenti e future crisi globali», continua il ministro.

«Il multilateralismo non è un concetto astratto, non è qualcosa di sfuggente, bensì costituisce un rilevante elemento di concretezza che ha immediate ripercussioni sia sulla nostra sicurezza, sia sull'economia e sulla vita di ogni singolo cittadino» continua il ministro che definisce Ue e Nato come «pilastri della politica estera e di sicurezza dell'Italia».

Per il ministro Di Maio l'Unione Europea «è uno dei più forti anelli di congiunzione esistenti tra Europa e Stati Uniti, un esempio di collaborazione internazionale che per tanti anni ci ha garantito, e continua a garantirci, sicurezza e stabilità. Lo vediamo anche oggi nelle crisi a noi più vicine, a cominciare dalla Libia. Sul fronte economico», prosegue Di Maio, «è chiaro che un Paese vocato all'esportazione come il nostro non possa che essere a favore del libero commercio, basato su una leale concorrenza tra imprese che si fondi su regole comuni e condivise».

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