Italia

Il realista Draghi sa che non basta la reputazione

From left, Sweden's Prime Minister Magdalena Andersson, Hungary's Prime Minister Viktor Orban, Dutch Prime Minister Mark Rutte, European Council President Charles Michel, Italy's Prime Minister Mario Draghi, Luxembourg's Prime Minister Xavier Bettel and Denmark's Prime Minister Mette Frederiksen gather for a group photo at an EU summit at the Chateau de Versailles, in Versailles, west of Paris, Thursday, March 10, 2022. (AP Photo/Michel Euler)
From left, Sweden's Prime Minister Magdalena Andersson, Hungary's Prime Minister Viktor Orban, Dutch Prime Minister Mark Rutte, European Council President Charles Michel, Italy's Prime Minister Mario Draghi, Luxembourg's Prime Minister Xavier Bettel and Denmark's Prime Minister Mette Frederiksen gather for a group photo at an EU summit at the Chateau de Versailles, in Versailles, west of Paris, Thursday, March 10, 2022. (AP Photo/Michel Euler)
  • Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è stato criticato, anche su questo giornale, per il suo ruolo dimesso, per non dire inesistente, nei negoziati diplomatici sulla crisi in Ucraina, cosa che non quadra con la leggendaria reputazione dell’uomo che ha salvato l’euro dicendo tre parole, un raro esemplare di statista italiano capace di far calare il silenzio quando prende la parola nei consessi internazionali.
  • C’è però un’altra spiegazione per quella che qualcuno vede come una colpevole remissività del premier: Draghi è un realista.
  • I realisti non rifiutano principi, valori, aspirazioni e ideali: semplicemente pensano che il modo in cui va il mondo sia dettato essenzialmente dal potere, cioè letteralmente da “ciò che si può”.

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