- Il discorso di Liliana Segre, testimone della Shoah, e il passaggio del testimone al senato con il postfascista La Russa. Eletto da una pattuglia di voti provenienti dalla minoranza. Renzi indiziato numero uno nega. Forza italia in crisi di nervi.
- Letta: «Irresponsabili, un regalo alla maggioranza che era già divisa».
- Calenda: «Non siamo stati noi, non avremmo mai votato un postfascista». Renzi: «Non sono stato io, altrimenti l’avrei rivendicato con orgoglio».
Il passaggio di testimone alla presidenza di palazzo Madama fra Liliana Segre, senatrice a vita, sopravvissuta dell’olocausto e testimone della Shoah, e Ignazio La Russa, un ex missino con un pedigrée da destra radicale lungo una vita e una collezione di memorabilia del Fascio. Il colpo di una banda di ignoti dell’opposizione – vedremo se sono davvero così ignoti – che fa eleggere il presidente “postfascista” alla prima votazione, mettendo fuori gioco Forza Italia. Sono le due fotografie del



