Viene presentata come una parte «fondamentale» della prima fase del congresso costituente del Pd, ed è una consultazione pubblica rivolta a tutti i partecipanti al congresso costituente, ovvero gli iscritti ma anche gli esterni che hanno aderito. Si chiama «la Bussola» il questionario che oggi il Pd comincerà a distribuire via email. Oltre venti domande, alcune a risposta aperta più spesso a risposta multipla.

Secondo le indicazioni del Nazareno, la consultazione potrà avvenire «collettivamente», ovvero partecipando ad assemblee aperte e di circolo, al termine delle quali i partecipanti potranno votare una sintesi conclusiva; oppure «individualmente» con la compilazione online del documento.

La Bussola sarà compilabile fino al 3 gennaio 2023. La sintesi dei risultati, che sarà elaborata da Ipsos, sarà trasmessa al Comitato Costituente (i garanti sono Enrico Letta e Roberto Speranza, segretari di Pd e Art.1) in tempo utile per essere “riversata” poi nella stesura del “Manifesto dei valori e dei princìpi” del nuovo Pd che verrà proposto all’assemblea nazionale “costituente”, anche se sulla legittimità di un cambio radicale del Manifesto dall’ala riformista vengono avanzati molti dubbi.

Nel corso della raccolta dei dati, periodicamente, componenti del comitato saranno informati degli «spunti» che arrivano dagli iscritti e dai circoli. 

Oggi e domani i sottocomitati

Oggi e domani, martedì e mercoledì, intanto si riuniscono i sottocomitati del comitatone degli 87 “saggi”, in modalità mista, in presenza e da remoto. Oggi alle 15 inizia il tavolo «Democrazia e partecipazione», alle 17 e 30 «Diritti, welfare e coesione». Domani, mercoledì 7 dicembre, alle 9, tocca al sottocomitato su «L’Italia in Europa e nel mondo» e alle 17 e 30 quello «Sviluppo sostenibile, lavoro e imprese». La prossima plenaria è prevista per il 16 dicembre.

Le domande della Bussola

«Questo documento costituisce un importante strumento di orientamento della discussione e per la definizione dell’identità e del profilo del nuovo Pd. Con esso potrete esprimervi su una serie di questioni essenziali per il futuro del partito - dalla sua ragion d’essere, alla sua organizzazione e alla sua proposta politica – contribuendo così al Manifesto dei valori e dei princìpi del nuovo Pd», dice l’introduzione. 

Le questioni sono divise in tre sezioni. La prima è quella dei «perché»: serve per «indagare sulle ragioni profonde del perché vogliamo il Pd e su quale debba essere la sua missione principale». Priorità, battaglie, orientamento sui governi di larghe intese, ragioni di orgoglio e problemi del partito.

Primarie e legge elettorale

La seconda sezione è quella dei «come», ovvero «con quali strumenti e procedure il partito persegue la sua missione». Si chiedono  gli ingredienti per il successo del Pd, la modalità di elezione del segretario, l’opinione sulla doppia leadership uomo-donna, le correnti, sul finanziamento, sul ruolo stesso del partito, su cosa rende credibile un dirigente o un gruppo dirigente, sui canali di comunicazione interna e all’esterno.

La terza sezione è il famoso “merito”. Si entra dunque nel «contenuto specifico dell’offerta politica» del nuovo Pd. Viene chiesto di barrare le priorità generali, dalla lotta alla precarietà al Mezzogiorno, ai diritti civili al salario minimo, fino alla transizione ecologica; quelle territoriali (ad esempio i trasporti o la lotta alla criminalità). 

Infine una serie di domande aperte sulla legge elettorale, sulle sfide europee, sul ruolo dell’Italia nelle sfide globali (e qui che viene citata la guerra contro l’Ucraina), sugli strumenti più adeguati a contrastare le disuguaglianze, anche fra nord e sud del paese, e per contrastare le mafie.

© Riproduzione riservata