- La posizione di Saragat in chiave presidenziale era solida per il suo lungo e prestigioso curriculum, ma si consolidò dopo le elezioni politiche del 1963.
- Con il suo ruolo di (ex) capo partito di una forza rilevante e determinante per la coalizione, riesce non solo a garantirne la presenza e la lealtà, ma anche a mitigare i conflitti con il principale competitore, il Psi, con generale beneficio per gli alleati.
- Saragat innovò la presidenza anche per il suo attivismo in termini di presenze esterne al Quirinale, visitando una società in fermento e in cerca di riferimenti istituzionali con cui identificarsi.
Dopo un liberale e due democristiani fu il turno di un socialdemocratico. Che aveva già tentato la scalata alla Luna contro Segni. E per poco non riuscì nell’impresa, che forse però avrebbe intimorito gli avversari del nascente centrosinistra per l’avvicendamento tra un esponente conservatore della Dc e uno riformista dei socialisti. Esperienza politica Saragat aveva maturato grande esperienza politica e competenze. Da ministro degli Esteri ad ambasciatore a Parigi, e soprattutto in qual



