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Nella missiva l’arcivescovo di Canterbury chiede al cardinale Poletti un incontro «sulla situazione» della ragazza.
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Pietro Orlandi l’ha consegnata ai pm del papa. Ma Carey: «La firma è genuina, ma nel testo errori di grammatica».
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Fossero confermati i sospetti di un ennesimo depistaggio su caso Orlandi, nessuno per ora riesce a rispondere a una domanda chiave: cui prodest?
«Cara Eminenza, dopo aver saputo che lei sarà qui a Londra per alcuni giorni, mi corre l’obbligo di chiederle di venirmi a trovare nei prossimi giorni per discutere personalmente in merito alla situazione di Emanuela Orlandi di cui sono a conoscenza. Dopo anni di carteggi scritti, credo sia giusto discutere personalmente di una questione così importante. Cordiali saluti». Così scriveva l’ex arcivescovo di Canterbury George Carey al cardinale Ugo Poletti, o almeno così vuole far credere una pres



