La domanda, anzi l’interpellanza urgente al ministro dell’Interno è sui «numerosi episodi di violenza neofascista che si sono verificati nel Paese nell'ultimo mese». Dal momento in cui Andrea De Maria, deputato del Pd, l’aveva depositata, l’elenco si è allungato. 

La serie di aggressioni

Fin lì le aggressioni del lungo «ottobre nero» erano state denunciate su Domani dal presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo.

Tante: il 3 ottobre a Roma l’aggressione di un medico che andava a un flash mob per la Palestina; il 5 ottobre sempre a Roma una trentina di squadristi in un bar si accaniscono contro un gruppo di propal; il 18 ottobre a Cesena un italiano di origine albanese e un ragazzo marocchino presi a calci e pugni da una quarantina di neo-fascisti; il 19 ottobre sulla statale verso Terni un pullman di tifosi del Pistoia Basket viene attaccato, viene ucciso l’autista Raffaele Marianella; il 25 ottobre di nuovo a Roma il giornalista Alessandro Sahebi viene aggredito mentre era con la compagna e il bimbo di sei mesi perché aveva con la scritta “azione antifascista; il 26 ottobre a Genova un gruppo di squadristi devasta il liceo Da Vinci occupato dagli studenti; lo stesso 26 ottobre a Predappio un migliaio di nostalgici saluta romanamente davanti alla tomba di Mussolini.

Nei giorni successivi l’elenco si è allungato. Il 28 ottobre a Parma infine i cori di canzoni delle camicie nere fasciste nella sede di Fratelli d'Italia, in occasione dell’anniversario della Marcia su Roma: per fortuna nessuna aggressioni, ma certo si tratta di apologia di fascismo. Poi la scia nera si allunga dall’ottobre a novembre: il 3 a Roma, le aggressioni squadriste al liceo Righi occupato dagli studenti. «Nel paese crescono fenomeni di vera e propria eversione di estrema destra, e sempre più sono le occasioni in cui si manifesta esplicitamente l' apologia del fascismo», chiede il deputato.

La risposta del Viminale

Gli ha risposto venerdì mattina in aula il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco: «Questo governo non sottovaluta affatto il fenomeno, come dimostrato dall'azione delle forze di polizia nell'impegno di contrasto e monitoraggio sui contesti connotati dall'estremismo ideologico allo scopo di intercettare tempestivamente e preventivamente il compimento di queste forme di illegalità e di assicurare alla giustizia i responsabili». Ma nel ragionamento le aggressioni fasciste si confondono, cioè si “bilanciano”, con «l’estremismo» dei propal, tutto in un grande calderone. 

La replica

Una risposta che non piace a De Maria, che si dichiara formalmente «insoddisfatto». «Vi è una evidente sottovalutazione di questi episodi e il tentativo di chiamare in causa, quasi a giustificarli, situazioni di violenza e di eversione di altro segno», replica in aula. 

«Per quanto mi riguarda, condanno senza ambiguità tutti i comportamenti intolleranti, eversivi ed antisemiti».

Al fondo però «non è accettabile questa scarsa attenzione del governo verso il neofascismo. Tutte le forze politiche e tutte le istituzioni dovrebbero contrastare con grande forza, in nome dei principi costituzionali, ogni forma di violenza fascista ed anche di apologia di fascismo». 

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