Dopo la denuncia su Domani del presidente Anpi Gianfranco Pagliarulo, il deputato dem De Maria si rivolge al Viminale: «Tutte le istituzioni e le forze politiche sono chiamate a contrastare questi fenomeni e a difendere i valori costituzionali»
Dopo la denuncia pubblica di Gianfranco Pagliarulo, presidente dell'Anpi, l’associazione dei partigiani, della serie di episodi «di violenza neofascista che si sono verificati in questo mese di ottobre» – l’ha fatta ieri sulle colonne di Domani – il governo deve rispondere. In particolare, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Lo sostiene Andrea De Maria, deputato Pd, che ha annunciato un’interrogazione parlamentare rivolta al titolare del Viminale. Perché, spiega, le parole di Pagliarulo sono «importanti» e «non devono essere sottovalutate». «Crescono nel Paese fenomeni di vera e propria eversione di estrema destra, come sempre più sono le occasioni in cui si manifesta esplicitamente l’apologia del fascismo. Tutte le istituzioni e tutte le forze politiche sono chiamate a contrastare questi fenomeni e a difendere i valori costituzionali», scrive De Maria.
La serie nera
In effetti la serie delle aggressioni elencata da Pagliarulo è impressionante. «Il 3 ottobre a Roma viene aggredito un medico dell’istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani, mentre andava via dal flash mob ‘Luci per la Palestina’. Colpito alla testa, viene ricoverato al San Camillo», «Il 5 ottobre sempre a Roma, a piazza Vittorio, una trentina di squadristi aggredisce in un bar con caschi e bastoni un gruppo di persone che avevano partecipato a una manifestazione per la Palestina».
«Il 18 ottobre a Cesena un cittadino italiano di origine albanese e un ragazzo marocchino sono presi a calci e pugni da un gruppo di una quarantina di appartenenti ad ambienti neo-fascisti».
«Il 19 ottobre sulla strada statale 79 verso Terni, la tragedia: viene attaccato il pullman dei tifosi del Pistoia Basket, di ritorno dalla trasferta a Rieti, e assassinato Raffaele Marianella, uno dei due autisti. Sono attualmente in carcere per “gravi indizi di colpevolezza" tre ultrà neofascisti della Sebastiani Rieti».
«Il 25 ottobre a Roma il giornalista Alessandro Sahebi viene aggredito a Roma in via Merulana mentre era con la sua compagna e il loro bimbo di sei mesi. Volevano che si togliesse la felpa con la scritta “azione antifascista”». «Il 26 ottobre a Genova un gruppo di squadristi armati di spranghe fa irruzione nel liceo Da Vinci occupato dagli studenti e al grido di "Viva il duce" devasta alcune aule, disegna una svastica sui muri, infrange i vetri». Sempre «il 26 ottobre a Predappio un migliaio di nostalgici saluta romanamente davanti alla tomba di Mussolini».
Sul pullman dei tifosi del Pistoia, continua Pagliarulo «c’è scappato il morto». E a questo punto «nessuno può più transigere». Anche lui ha fatto appello al ministro Piantedosi perché «agisca per interrompere questa allarmante sequela di violenze con gli strumenti politici che ha a disposizione». Fra i segnali «chiari» richiesti «liberare finalmente la sede occupata da CasaPound» e «mettere fuori legge le organizzazioni neofasciste».
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