- La nomina dell’economista a governatore della Banca d’Italia piace all’establishment e ai poteri forti. Per la prima volta la destra ha un tecnico d’area che può ambire a Palazzo Chigi. E, perché no, al Quirinale
- La costruzione della leadership di Panetta come “Ciampi di destra” parte da lontano, ma ha visto un’accelerazione dopo il settembre dello scorso anno, quando Fratelli d’Italia, partito postfascista, ha vinto le elezioni politiche.
- Panetta è un banchiere centrale sui generis rispetto a Visco e Draghi. Grandi capacità relazionali dentro le bizantine burocrazie della Capitale, mangia fin da ragazzo pane, economia e politica.
L’ascesa di Fabio Panetta come nuovo governatore di Banca d’Italia non ha fatto felice solo il banchiere, che si è giocato bene le sue carte scalzando la concorrenza (debole) dell’ex ministro dell’Economia Daniele Franco. Né soddisfatto solamente la premier Giorgia Meloni, che ha imposto l’economista con il cuore a destra nonostante i dubbi di qualche alleato di governo, Matteo Salvini su tutti. La promozione a Via Nazionale dell’amico di infanzia di Massimo Carminati («ma con lui non ho avut



