Senatore Davide Faraone, lei è il capogruppo di Italia viva al Senato, giovedì sarà al Quirinale per le consultazioni con il presidente della Repubblica. Il presidente del consiglio si è dimesso, è quello che volevate?

Veramente quelle che si sono dimesse per prime sono state le due ministre e il nostro sottosegretario, con grande senso di dignità e di responsabilità hanno fatto un gesto raro in politica. Un passo indietro necessario ad innescare una svolta positiva: quella che fino a qualche giorno fa era chiamata «una crisi incomprensibile» da una narrazione che ha raggiunto livelli preoccupanti di odio, si è manifestata per ciò che era sin dall'inizio: un momento di reset indispensabile per scuotere un governo che galleggiava su troppe questioni aperte in un periodo in cui si dovrebbe correre.

Tuttavia risulta incomprensibile a molti ancora oggi.

Oggi in tanti ci danno ragione. Le dimissioni di Conte sono state inevitabili, si è perso del tempo ma alla fine si è capito che era un gesto necessario.

Necessario? In questo momento di grave emergenza sanitaria?

Abbiamo avuto ragione, abbiamo fatto politica, in modo responsabile e concreto, senza bizze e capricci, senza venderci per un incarico in più. Quello che abbiamo visto in Senato negli ultimi giorni è surreale: un suk disperato alla ricerca di personaggi improbabili. L'ultimo capitolo di questa saga si intitola "Scusa, mi presti un senatore?". Ma dove siamo finiti: dovevano fare un gruppo europeista sono arrivati al leasing dei parlamentari. Non ho parole.

Direte questo al presidente della Repubblica? Cosa gli direte? Quale maggioranza vedete? O preferite le elezioni?

Il tema sono i contenuti e non le persone, lo abbiamo detto dal primo giorno. Serve dialogo e responsabilità, o Conte o morte non esiste.

Quindi avete dei nomi da proporre?

Per Italia Viva i nomi vengono dopo le idee: questa crisi nasce sui vaccini, sul Mes, sull'economia, sul lavoro, sulle scuole, sulle infrastrutture. Nasce sull'idea di futuro dei prossimi 30 anni con il Recovery Plan.

In realtà i maligni pensano che avete aperto la crisi proprio perché interessati a gestire quei fondi.

Abbiamo sventato quello che sarebbe stato un disastro per i nostri figli e di fronte al rischio di buttare dalla finestra 209 miliardi di investimenti ci siamo fermati e abbiamo detto no, denunciando un metodo pericoloso per le istituzioni ma soprattutto dannoso per le future generazioni, su cui, lo ricordo, grava il debito che stiamo facendo. Investire i fondi comunitari e non semplicemente spenderli è un dovere etico prima che politico.

Cosa volete per tornare con Conte? Fonti affidabili dicono che Renzi voleva il ministero dell’Economia.

Noi le poltrone le abbiamo lasciate, se lo segni. Non siamo arrivati a questo punto per avere un ministero in più. C'è una verità che va oltre le sue fonti: la differenza tra chi resta attaccato alla poltrona oltre ogni ragionevole contingenza e chi invece è capace di fare passi indietro perché ha visione politica: sull'economia, sulla giustizia, sull'Europa, sui diritti civili. Noi ci siamo tenuti le idee, abbiamo lasciato ad altri gli incarichi.                                           

Zingaretti non sembra così disponibile alle alleanze con Italia viva, per lui ci sono «legittimi fondati dubbi sulla affidabilità per il futuro».

Non credo sia vero, sarebbe surreale che vogliano discutere con Di Battista, Ciampolillo, Rossi e non so chi altro e poi fuggano da una discussione di merito con i riformisti ed europeisti di Italia viva. Mai avere timore del confronto quando hai davanti una seria forza politica e non singoli parlamentari in cerca di prebende che magari costituiscono i gruppi "last minute"...

State valutando l’ipotesi di Luigi Di Maio premier. Pensate che sarebbe possibile fare un governo con i Cinque stelle senza Conte?

Delle veline che stanno mettendo in giro da settimane ci faremo una collezione. Le foto dei nostri senatori in fuga le avete pubblicate ogni santo giorno. Come visto siamo tutti uniti a difendere la buona politica. Vi invito a non credere a tutto ciò che spifferano i comunicatori dei partiti sennò non ne veniamo a capo.

A chi si riferisce? Non mi dica…

Casalino è stato già beccato troppe volte con le mani nella marmellata mentre faceva questo lavoro. Lo ripeto: nessun veto sui nomi e nessun intoccabile, partiamo dai contenuti e dalle idee. Abbiamo da fare molte cose importanti, serve un governo forte, di reale cambiamento. Di certo non abbiamo fatto tutto questo per tornare al punto di partenza. Per Iv la svolta dovrà essere chiara ed evidente.

Intanto in queste ore state trattando con il Movimento 5 stelle e con il Pd? Qualcuno dice anche con la Lega.

Veramente non stiamo trattando proprio con nessuno. Sa qual è il problema?

Quale?

Noi siamo sempre fermi sulla nostra posizione, altri si agitano, “mai con questo, mai con quello” e poi finiscono per schiantarsi e devono tornare indietro. La coerenza paga.

Al Senato si è costituito un nuovo gruppo per sostenere Giuseppe Conte e cercare di puntellare la maggioranza senza di voi.

L'operazione responsabili è fallita tempo fa, è sotto gli occhi di tutti. E con essa anche il bluff "o Conte o voto", altra bufala messa in giro per forzare i cambi di casacca. La verità è che non serve una maggioranza raccogliticcia che poggia su una gamba zoppa, non la auguro all'Italia, tanto più in questo momento di crisi.

Nel vostro gruppo molti non vogliono passare all’opposizione, circolano nomi di senatori pronti a lasciare se non arriverete a un nuovo equilibrio.

Il nostro è un gruppo compatto, fatto di persone perbene che hanno ideali e valori. Con la nostra azione abbiamo condizionato il corso degli eventi e costretto partiti più grandi a seguirci. Per quanto riguarda i nomi dei nostri parlamentari pronti a uscire ogni giorno rilevo che ormai è nato un singolare format di gossip, quello politico. Sarò felice se avanzerà una nuova era della comunicazione perché francamente il reality del Parlamento ha stancato.

È gossip anche il fatto che i socialisti hanno minacciato di lasciarvi senza appoggio al Senato.

Anche questa è una sonora fesseria, il gruppo c’è oggi e ci sarà in futuro.

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