Il centrodestra di Ferrara ha presentato un ordine del giorno per chiedere l’intervento dell’ordine degli avvocati contro Fabio Anselmo, il legale del caso Cucchi che oggi difende la consigliera Anna Ferraresi.

Lei a inizio 2020 aveva divulgato l’audio in cui il vice capogruppo della Lega, Stefano Solaroli, le aveva offerto un lavoro come hostess nel servizio dei trenini per farle lasciare il suo ruolo di consigliera dopo che aveva abbandonato il Carroccio. Il caso che ha portato alla frizione tra il sindaco del Carroccio, Alan Fabbri, e l’avvocato però è quello di una ex consigliera leghista di Ferrara, Rossella Arquà, che sostiene di essere stata costretta a dimettersi dal consiglio comunale dopo aver fatto da capro espiatorio per manovre ora oggetto di indagine giudiziaria. 

Il centrosinistra e il Movimento Cinque stelle hanno annunciato che chiederanno l’intervento della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.

Il caso Arquà

Anselmo rileva: «Un attacco ad personam in consiglio comunale non si era mai visto. Lo reputo come un attacco alla mia professione in una sede dove non posso neanche difendermi».

Arquà è accusata di aver scritto finte lettere minatorie al vicesindaco leghista Nicola Lodi e pure a sé stessa. Mentre la procura indaga, l’ex consigliera ha chiesto l’annullamento della delibera con la quale il suo posto nell’assemblea cittadina è stato assegnato a Stefano Franchini.

Il Tar ha bocciato il ricorso, ma ha riconosciuto che la vicenda è strana. Il sindaco Alan Fabbri ha esultato sui social per la bocciatura: «L’avvocato Fabio Anselmo, dopo aver preso a cuore le battaglie sempre più deliranti del consigliere Anna Ferraresi, ha proseguito la sua crociata politica».

Fabbri contesta la strategia difensiva dell’avvocato Anselmo, cioè che le dimissioni di Arquà siano state ottenute con pressioni dal partito e non spontanee: «Probabilmente dopo un colloquio a più menti tra Anselmo e Ferraresi ha deciso di tornare in consiglio sostenendo di non essere più convinta e di averlo fatto in preda al panico».

Dai social al consiglio

Da inizio 2020 si susseguono gli scontri tra leghisti ed ex. Anselmo ha ribattuto punto per punto su Facebook a Fabbri. In merito agli attacchi contro di lui ha scritto che «forse un’adeguata terapia psicologica di sostegno potrebbe essere auspicabile». Anselmo non ha dubbi sulle sue assistite: «I loro diritti e la loro dignità sono stati calpestati. Così io penso e così di conseguenza agisco».

Adesso arriva in consiglio «l’ordine del giorno Gruppi Consiliari di maggioranza avverso all’avvocato Fabio Anselmo» firmato da tutta la maggioranza. Il testo chiede formalmente «opportuna rettifica pubblica di quanto dichiarato» e di «intervenire presso l'Ordine degli Avvocati con adeguata segnalazione dell'accaduto, chiedendo allo stesso una presa di posizione a difesa della figura istituzionale del Sindaco e della sua persona».

Per l’avvocato diventato uno dei protagonisti dei casi «è un pretesto per compromettere il libero esercizio della mia attività professionale. Quello è il fine di una iniziativa senza precedenti. Tutto ciò è molto grave».

Il centrosinistra si prepara a ricorrere alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. I parlamentari Stefano Fassina (Leu) , Nicola Fratoianni ( Sinistra Italiana) Vittorio Ferraresi ( M5s) e Walter Verini (Pd) lo hanno anticipato in un comunicato congiunto: «L’intervento politico prospettato in un procedimento tuttora in corso è particolarmente grave e rischia di apparire di oggettiva portata intimidatoria verso lo svolgimento della libera attività professionale dell’avvocato Anselmo». I parlamentari ricordano anche che Anselmo è «impegnato in procedimenti giudiziari estremamente delicati di grande risonanza nazionale: dal caso Cucchi alla riapertura del caso Bergamini».

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