Mattarella celebra l’antifascismo: «Dopo l’8 settembre 1943, la indipendenza del Paese fu a rischio, furono le Forze Armate e il popolo italiano, uniti nella Guerra di Liberazione, a permettere il riscatto della Patria»
Un tema «sul ruolo del soldato». Questo il concorso che il ministro della Difesa Guido Crosetto ha lanciato per le scuole secondarie in occasione della Festa delle Forze Armate da Cagliari. Il termine sarà il 2 giugno, la festa della Repubblica, quando ci sarà la premiazione dei migliori elaborati.
Cancellato l’evento previsto a Roma al Circo Massimo per questioni di sicurezza, come di consueto il presidente della Repubblica Mattarella ha comunque deposto una corona di alloro sulla tomba del Milite Ignoto a Roma, con i presidenti del Senato La Russa e della Camera Fontana e la presidente del Consiglio Meloni. Poi la cerimonia si è spostata a Cagliari.
Il discorso di Crosetto
A Cagliari è intervenuto Crosetto. Il ministro ha ringraziato i presenti (con siparietto, ha sbagliato il nome del presidente leghista della regione Sardegna, chiamato «Claudio Solinas», invece di Christian). Quanto sta accadendo a Gaza ha rimarcato «non deve essere una nuova Lepanto». Una guerra di «civiltà, religiose, fra cristianesimo e Islam», un passaggio che si pone in contrapposizione con la manifestazione del leader della Lega Matto Salvini prevista oggi pomeriggio e che ha tra i suoi slogan «per difendere i valori occidentali».
Le Forze Armate, ha proseguito Crosetto, «hanno un fine supremo, hanno il compito di difendere la vita, della nazione, delle istituzioni e dei cittadini». E ancora: «Difendiamo la pace ogni giorno». Per il ministro festeggiare il 4 novembre «è doveroso». Ha omaggiato un soldato sardo, Claudio Cadeddu, vittima di un incidente in Kosovo.
Per il ministro «dobbiamo prepararci ad ogni scenario, anche il meno plausibile».
Il messaggio di Mattarella
Nel suo messaggio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha posto l’accento sul ruolo che le forze armate ebbero dopo l’8 settembre: «L’Italia poté contare, all’inizio della costruzione dello Stato unitario, sull’intervento dei militari dei vari Stati della penisola, opera continuata poi, durante la Prima guerra mondiale, nella lotta per l’integrità del Paese, simboleggiata dalla resistenza sul Piave. Infine, quando, dopo l’8 settembre 1943, la indipendenza del Paese fu a rischio, furono le Forze Armate e il popolo italiano, uniti nella Guerra di Liberazione, a permettere il riscatto della Patria».
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