Oltre al gas azero e algerino, il governo Draghi mette nel mirino la transizione energetica di stampo tedesco. A esplorare questa linea parallela alla ricerca di nuove forniture di gas, seguita nelle ultime settimane dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, è stato oggi il ministro dello Sviluppo energetico Giancarlo Giorgetti. 

Le mosse di Berlino

Giorgetti è in missione a Monaco e Berlino, dove incontrerà il ministro dell’Economia e del Clima Robert Habeck. Il verde ha appena portato a casa un pacchetto da 200 miliardi per la protezione dell’ambiente. Berlino vuole accelerare anche sulla transizione energetica verso le rinnovabili. L’invasione dell’Ucraina ha accresciuto la volontà di rendersi indipendenti dalle materie prime russe. 

Se dell’embargo petrolifero ancora non si discute apertamente perché manca l’accordo, l’addio al gas russo è ancora più lontano, considerata la dipendenza dei paesi europei, soprattutto Italia e Germania, ancora restii a mettere sul tavolo una soluzione drastica come quella. 

Nonostante le ricerche di fornitori alternativi, l’indipendenza dalle materie prime russe è ancora lontana: Berlino prevede di essere indipendente dal gas nel 2024. 

Giorgetti a Monaco ha visitato l’istituto Fraunhofer e ha incontrato rappresentanti dell’industria tedesca dei settori automotive, energetico, farmaceutico e finanziario per valutare insieme quali possano essere le strategie condivise per affrontare la nuova situazione geopolitica.

Il ministro ha incontrato anche la dirigenza di Apx, un catalizzatore di venture capital sostenuto dall’editore Axel Springer e da Porsche, che ha investito in più di 120 start up europee. L’azienda e Giorgetti organizzeranno un roadshow in diverse città italiane prima dell’estate per conoscere nuove realtà da finanziare. L’amministratore delegato Henric Hungerhoff ha detto che Apx raddoppierà i suoi sforzi per reperire e investire nei team più forti in Italia, in tutti i settori. 

La transizione in chiave di efficienza economica

Secondo il ministro, la pandemia prima e il conflitto in Ucraina poi hanno messo in evidenza «l’importanza di puntare sull’approvvigionamento autonomo delle materie prime, per questo motivo dobbiamo accelerare verso la ricerca di fonti energetiche alternative e sulle catene di valore strategiche per evitare che si compia una transizione superficiale che metta a rischio intere filiere industriali e la competitività di due economie, come quelle di Italia e Germania che sono i due principali paesi manifatturieri in Europa». Oltre al gas di altri produttori che non siano la Russia dunque un deciso investimento anche nelle fonti alternative. 

Per Giorgetti uno dei principali settori in cui è necessario procedere con una transizione sostenibile è l’automotive. L’industria tedesca è legata strettamente all'Italia per la componentistica. Nelle parole di Giorgetti, «non ci sarebbero nel mondo famose auto tedesche senza l'eccellenza della componentistica italiana».

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