A marzo la spesa per le consulenze a Palazzo Chigi è cresciuta, a causa di alcune new entry, inclusi ex parlamentari e tecnici noti mediaticamente.

Dati alla mano, ci sono costi pari a 400mila euro in più all’anno messi in conto per potenziare gli staff dell’ufficio della premier, Giorgia Meloni, e dei vari sottosegretari.

A fare la parte del leone, in termini di esborsi della presidenza del Consiglio, è il contratto di Mario Sechi, nominato capo ufficio stampa.

La somma che spetta, mettendo insieme trattamento economico fondamentale, indennità di collaborazione ed emolumento accessorio, è di 180mila euro annui.

La sua presenza si è notata nel cambio di comunicazione, più pop, a cominciare dalla gag in radio nella trasmissione di Fiorello.

Meloni ha voluto investire sul giornalista, ex direttore dell’Agi, uno sforzo ulteriore per migliorare i rapporti con la stampa, finora deficitari, e per cementare i buoni uffici con l’Eni, che Sechi conosce bene avendo guidato l’agenzia di stampa di proprietà del “cane a sei zampe”.

Sechi ha più volte rivendicato l’ottimo rapporto con l’amministratore delegato Claudio Descalzi, uno dei pochi tra quelli in scadenza nelle partecipate pubbliche a essere sicuro della riconferma da parte del governo Meloni.

Intorno a Zangrillo

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Ma non c’è solo Sechi nella lista dei nuovi consulenti. Figurano altri casi rimasti più nell'ombra, come quello di Francesco Fortuna, diventato consulente del ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo (Forza Italia).

Fortuna è un grande conoscitore dei palazzi istituzionali. È stato prima capo di gabinetto al ministero dello Sviluppo economico e poi delle Politiche agricole con Stefano Patuanelli, passando così dal governo Conte bis all’esecutivo presieduto da Mario Draghi.

Dal novembre scorso è vice capo di gabinetto del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

In aggiunta, il ministro della Pa Zangrillo lo ha chiamato come consulente per 25mila euro, nelle vesti di esperto di sviluppo economico e mondo agricolo (i dossier che seguiva con l’ex ministro Cinque stelle Stefano Patuanelli).

Sempre nello stesso dipartimento di Palazzo Chigi c’è stato un altro innesto, proveniente questa volta dal mondo della politica. Si tratta di Diego Sozzani, deputato di Forza Italia nella scorsa legislatura, adesso al fianco del ministro della Pubblica amministrazione (e compagno di partito Zangrillo), in qualità di ingegnere con esperienza nel campo dei lavori pubblici.

Sozzani è stato coinvolto, nel 2019, nell’inchiesta Mensa dei poveri avviata dalla procura di Milano per presunti reati di corruzione e finanziamento illecito.

Fece discutere il voto della Camera che negò l'autorizzazione a procedere. Successivamente Sozzani è stato rinviato a giudizio e il processo risulta ancora in corso.

Il rapporto politico tra Zangrillo e il suo neo-consulente è sempre stato solido.

A dicembre il ministro, nel ruolo di coordinatore di Forza Italia in Piemonte, ha nominato Sozzani coordinatore provinciale di Fi a Novara. Dall'inizio di marzo lo ha poi voluto al suo fianco con una remunerazione di 30mila euro annui.

Energia per Fitto

LAPRESSE

Una novità alla presidenza del Consiglio è rappresentata dal docente di ingegneria e presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, diventato consulente del ministro della Coesione e del Pnrr, Raffaele Fitto.

Durante l'impennata dei prezzi del gas e dell'elettricità, Tabarelli è stato molto presente sui media, lanciando continui allarmi sulla gravità della situazione e chiedendo un intervento drastico per scongiurare il rischio di razionamento energetico.

La retribuzione del presidente di Nomisma Energia è di 40mila euro all’anno: il compito è quello di fornire una consulenza in materia di energia, andando oltre la semplice attuazione del Piano di ripresa e resilienza su cui Fitto è particolarmente impegnato.

Il ministro ha poi attribuito il compito di capo segreteria tecnica, per 70mila euro, a Leonardo Tomasi, al suo fianco negli anni da europarlamentare.
La ministra delle Riforme, Elisabetta Casellati, nota per aver cambiato vari portavoce durante il mandato da presidente del Senato, ha invece potenziato lo staff con la creazione della funzione di esperto per le relazioni esterne, assegnata al giornalista Enrico Singer, ex direttore dell’agenzia di stampa Nova.

L'incarico è stato comunque affidato a titolo gratuito. Il sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti, ha infine voluto come consigliere per gli affari legislativi Angelo Fanizza.

Si tratta di un giudice del Tar, con trascorsi sia al garante della privacy che nella federazione gioco calcio italiano.

Per lui è previsto un compenso di 30mila euro all’anno per la collaborazione.

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