Ancora il verdetto sul Ponte sullo Stretto di Messina non è stato emesso, ma il ministro delle Infrastrutture e della mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha detto con chiarezza alla Camera che non rientrerà nel Piano nazionale di ripresa e resilienza: «Ho già avuto modo di evidenziare come la complessità dell’opera non risulti compatibile con la tempistica di realizzazione degli interventi ammissibili a finanziamento con le risorse del Pnrr». Frasi che gli sono costate le reazioni piccate di Lega e Forza Italia, pronti a combattere in consiglio dei ministri.

La risposta

L’intervento di Giovannini arriva in risposta a una precisa interrogazione di Forza Italia, che si aggiunge alla risoluzione del Parlamento, la quale invece ha stabilito con vaghezza che «in merito alla questione dell’attraversamento veloce dello Stretto di Messina – si legge -, dovranno essere realizzati sin da subito progetti per l’efficienta­mento e la velocizzazione dell’attuale sistema di attraversamento, anche tenendo conto dei lavori della Commissione istituita presso il ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili».

Giovannini ha perciò aggiunto: «Come chiesto dal Parlamento, a ogni modo, al fine di velocizzare l’attraversamento dello Stretto di Messina, recentemente evidenziata nelle risoluzioni approvate dal Parlamento in relazione alla proposta di Pnrr, confermo che sono in corso gli approfondimenti necessari sulle diverse soluzioni». Il ministro non si è sbilanciato: «Quello che posso dire è che i lavori della Commissione ministeriale, istituita presso il ministero, si concluderanno a brevissimo, nelle prossime settimane, con l’elaborazione di una relazione, che presenterò al Parlamento per aprire un dibattito pubblico efficace e proficuo».
Verranno coinvolte anche le istituzioni locali. Per il momento, ha ricordato che invece i lavori stanno procedendo su un’altra infrastruttura, l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria: «Ho recentemente provveduto a trasmettere alle Camere lo studio di fattibilità della linea AV/AC Salerno – Reggio Calabria. Tutto questo dimostra la grande attenzione del Governo alle questioni del Mezzogiorno».

Forza Italia e la Lega

Di fronte a questa risposta, il partito di Silvio Berlusconi, che parteggia per il ponte da sempre, non ha intenzione di cedere, e ha smentito la risoluzione approvata dagli stessi parlamentari azzurri. Infatti chiede non solo di andare oltre qualunque esito della commissione del Mims, ma di intervenire direttamente in consglio dei ministri: «Il ponte sullo stretto di Messina è un’opera essenziale per il Mezzogiorno», ha detto la forzista Stefania Prestigiacomo replicando in Aula. «L’invito che Forza Italia rivolge è di superare i limiti burocratici del Recovery Plan e delle varie commissioni ministeriali affinché non fungano da paravento rispetto a una scelta che il governo deve compiere al più presto possibile, ponendo la questione della realizzazione del Ponte sullo stretto in una discussione del Consiglio dei ministri».

Gli esponenti siciliani della Lega hanno direttamente attaccato il  ministro: «Uscite estemporanee contro il ponte sullo Stretto di Messina da parte di esponenti del governo nazionale non sono gradite», hanno scritto in un comunicato il segretario regionale della Lega in Sicilia, Nino Minardo, e il deputato del Carroccio, Nino Germanà. «Lo ribadiamo oggi con forza e con convinzione: la Sicilia e tutto il Mezzogiorno ogni giorno cercano di crescere per essere competitivi con la parte più sviluppata del paese ma senza una visione strategica e senza le grandi infrastrutture i desideri non si concretizzeranno».

I due hanno ricordato che in parlamento è nato un intergruppo trasversale, di cui fa parte anche il partito di Matteo Renzi, Italia viva: «Il ponte non è una marchetta per soddisfare una parte politica, del resto la recente nascita di un intergruppo parlamentare assolutamente trasversale ne è la prova. Il ponte è una priorità oggi più di ieri». Lo scontro di governo è appena cominciato.

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