Venerdì il sì, ormai quasi certo, domenica l’elezione dell’assemblea dem. Franceschini lavora per un voto all’unanimità, ma la minoranza alza l’asticella delle condizioni. Forse ci sarà una sfidante: deputate a caccia di firme, verso una candidatura di una donna
- L’ex premier deciderà venerdì se restare a Parigi o accettare la proposta di fare il segretario del Pd. E’ già valanga di sì dalla base e dal gruppo dirigente. Ma dietro gli entusiasmi ci sono le trappole.
- L’area di Guerini e Lotti chiede un mandato a tempo. Appena possibile il congresso: così non sarà Letta a gestire le liste elettorali per le prossime politiche. L’area di Zingaretti e Orlando pronti a un voto di maggioranza.
- In ballo anche una donna. Se riuscirà a raccogliere le firme e partecipare all’elezione, potrebbero prendere anche i voti dei malpancisti.
Lo farà sapere domani, l’antivigilia dell’Assemblea che lo dovrebbe eleggere. Enrico Letta ha spiegato, via Twitter, che si sarebbe preso 48 ore per decidere se accettare la proposta di fare il segretario del Pd, proposta arrivata all’improvviso da un gruppo dirigente bordeggiante la disperazione dopo l’altrettanto improvviso abbandono del segretario Nicola Zingaretti. Arriverà venerdì, dunque, la sua risposta. Ma per il Pd è come se avesse già detto sì. Anche perché le parole che usa l’ex prem



