Francesco Lollobrigida di Fratelli d’Italia minaccia di andare a nuove elezioni nel momento in cui si arriverà a una rottura tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Dopo il mancato sostegno di Forza Italia all’elezione del senatore Ignazio La Russa alla presidenza del Senato e le foto di alcuni appunti del cavaliere circolate nei giorni scorsi la situazione all’interno del centrodestra rimane teso. I due leader si incontreranno nel pomeriggio per sanare la frattura in vista delle consultazioni. Ma non sarà semplice.

In un’intervista rilasciata a Repubblica, Francesco Lollobrigida, ha detto che «serve un percorso di chiarezza che nelle prossime ore contiamo si possa riattivare. Gli italiani ci hanno votato per un progetto chiaro, hanno scelto forze politiche che ritenevano di incarnare una stagione nuova rispetto agli ultimi dieci anni. Non possiamo più perdere tempo».

Il capogruppo uscente alla Camera di Fdi è tornato anche sul caso degli appunti scritti dal leader di Forza Italia, nei quali si leggevano gli aggettivi «supponente», «prepotente», «arrogante» e «offensiva» sotto l’appellativo di Giorgia Meloni. La premier in pectore aveva risposto ai giornalisti che tra i punti ne mancava uno, ovvero che non è ricattabile. Un botta e risposta che ha messo in crisi la coalizione nella settimana decisiva per le consultazioni.

«Io provo a credere a quello che ha detto il senatore Occhiuto: ovvero che i punti scritti da Berlusconi descrivevano le affermazioni fatte da altri senatori del gruppo. Certamente il clima è trasceso: Giorgia ha sempre avuto rispetto per la storia politica di Berlusconi, pretende analogo rispetto non tanto per lei ma per i milioni di elettori che l’hanno votata», ha detto Lollobrigida a Repubblica.

Tuttavia, se non si dovesse tornare a un equilibrio interno alla coalizione per Lollobrigida è giusto tornare alle urne: «Quando Giorgia ha detto di non essere ricattabile alludeva esattamente a questo, parlava di dinamiche politiche. Inaccettabile pensare di far mancare i numeri per fare quello che vuoi tu. Non è un metodo che porta a una conciliazione. A noi non è mai interessato governare solo per farlo, vogliamo coinvolgere le migliori energie dentro e fuori la politica. Se ci saranno queste condizioni, bene. Altrimenti neppure ci proviamo. E torniamo dagli elettori, riproponendo a quel punto una coalizione diversa dall’attuale ma ripartendo, per quanto riguarda FdI, dal consenso che abbiamo avuto. Però non credo che accadrà».

Nei prossimi giorni Giorgia Meloni «non si tirerà indietro dal presentare una squadra autorevole, con energie del centrodestra e della società – dice Lollobrigida – e nella fase della fiducia, altre forze potrebbero essere interessate a dare un contributo positivo». Ma sono esclusi il Terzo polo e il centrosinistra.

Il caso Ronzulli

«Un partito può legittimamente proporre delle persone, ma non tutte le persone sono idonee a fare tutto. Tocca al possibile premier fare sintesi. Capitava anche quando c’era Berlusconi a fare i governi», ha detto Lollobrigida sul caso Ronzulli di Forza Italia che Giorgia Meloni non vorrebbe vedere nel prossimo esecutivo come ministra.

I presidenti di camera e senato

«Qualcuno del vecchio Msi ha forse mancato di rispetto a Nilde Iotti, espressione del partito comunista più vicino all’Urss? Se si comincia a dire che c’è un pericolo di fascismo e di un regime illiberale, nella mente dei “più deboli di testa” chiami all’uso delle armi. Vogliamo tornare alla violenza degli anni ’70?». È la risposta di Lollobrigida alle critiche dell’opposizione all’elezione di Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa alla presidenza di camera e Senato.

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