Questa sera Giuseppe Conte andrà incontro al suo primo voto di fiducia alla Camera, che dovrebbe andare liscio, soprattutto dopo la conferma dell’astensione di Italia viva, ma i conti in attesa delle comunicazioni al Senato non finiscono mai. Alla Camera Tra Matteo Salvini che cerca di pescare nel Movimento 5 Stelle, Riccardo Nencini del Psi che apre al governo ma non si stacca definitivamente da Matteo Renzi, i voti a favore del governo si sapranno domani, dopo le comunicazioni del premier a Palazzo Madama. Ma quanti ne servono?

La maggioranza non è assoluta

La maggioranza al Senato è di 161 parlamentari sugli attuali 321, di cui 315 eletti e sei senatori a vita. La senatrice a vita Liliana Segre ha detto che darà la sua fiducia al governo Conte, si va dunque ad aggiungere al numero di senatori certi. In questo modo i voti sicuri a favore di Conte – in attesa di verificare il reale numero dei presenti - restano quelli del Movimento 5 Stelle (92), del Pd (35), di LeU (6) e delle Autonomie (8), più i senatori del Maie (4). 146 voti certi, a cui si aggiunge Sandra Lonardo, la moglie del sindaco Clemente Mastella che ha già annunciato di essere al fianco di Conte. Dunque 147. L’incognita sono adesso i fuoriusciti del Movimento 5 stelle e gli altri senatori a vita – Mario Monti avrebbe aperto a un possibile appoggio.

Secondo il nuovo regolamento del Senato, l’astensione esclude dal conteggio i parlamentari, il leader di Italia viva, Matteo Renzi ha già annunciato che il suo gruppo – 18 senatori – ha intenzione di astenersi. In questo modo a Conte per uscire indenne basterebbero 151 voti. Un numero molto più facile da raggiungere.

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