Italia

Il 25 giugno di Mattarella e il potere dei magistrati

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella Foto LaPresse
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella Foto LaPresse
  • Il discorso è tutto diretto alle nuove generazioni perché si prendano la responsabilità di guidare il nuovo ciclo storico, pionieri del legame fondativo delle due patrie, l’Italia e l’Europa.
  • Nell’anniversario dell’Assemblea costituente l’occasione di un’autocoscienza del parlamento. Non possiamo affrontare profonde riforme senza una verifica della rispondenza fra i voleri del paese e l’indirizzo del cambiamento.
  • Si è rotto l’equilibrio della Carta. La prima parte della Costituzione, quella dei valori, è diventata un miraggio. E la seconda, quella dell’ordinamento, è diventata la cancellazione del bilanciamento dei poteri.

Il discorso del presidente della Repubblica per il 75esimo anniversario del 2 giugno 1946 era molto atteso. Ma di fatto è stato poco commentato; forse per delusione, o perché ha aperto una riflessione. Seguiamo la strada della riflessione. Il presidente ha scelto il palazzo del Quirinale, luogo simbolo del più alto dei vertici istituzionali. Nel cortile ha convocato due platee, i rappresentanti delle istituzioni e i ragazzi, quelli che tra dieci anni saranno la classe dirigente del paese. Il di

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