Le paure del mondo della cultura sono diventate realtà, il nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri con le nuove misure per frenare il contagio da Covid-19 ha sospeso tutto: spettacoli in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e spazi anche all'aperto.

L’associazione Cultura Italiae presieduta da Angelo Argento sabato ha inviato una lettera – prima firmataria la regista Andrée Ruth Shammah – al presidente del consiglio Conte e al ministro dei Beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, per chiedere di non arrivare alla chiusura totale. «l’approvazione – scrivevano – avrebbe conseguenze nefaste sull’intero comparto culturale e sullo spirito dei cittadini».

Nell’appello viene ricordato che cinema e teatri sono luoghi sicuri dove il pubblico è seduto con mascherina e non parla durante la rappresentazione. L’uscita e l’entrata sono regolati e rispettano il distanziamento «un esempio virtuoso di gestione degli spazi pubblici in epoca di pandemia».

Il pubblico «spesso titubante e confuso da una comunicazione altalenante e ansiogena» aveva ricominciato a comprare i biglietti. La produzione degli spettacoli era ripartita faticosamente dopo una crisi economica senza precedenti.

La questione più importante, ricordano i firmatari, però è un’altra: «chi opera nel settore della cultura è consapevole dell’importanza che essa ricopre soprattutto in momenti difficili come quello che ci troviamo ad affrontare. Sarebbe un grave danno per i cittadini privarli della possibilità di sognare e di farsi trasportare lontano oltre i confini della propria quotidianità».

Per loro non bisogna «privare l’Italia del proprio immaginario collettivo». È «soprattutto in questa seconda ondata che ne avremmo più bisogno». Tra i firmatari anche l’ex sindacalista Cisl, Marco Bentivogli, e l’ex sottosegretaria del ministero dei Beni culturali, Ilaria Borletti Buitoni.

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