I piani del governo continuano a sovrapporsi, e nello scibile su cui si posiziona l’esecutivo è arrivata anche la chirurgia estetica, ma con un’ammissione di colpa sul bonus psicologo. Mentre al Senato si discutono la legge di Bilancio e il piano Mattei, il governo ha presentato gli emendamenti al decreto Anticipi che interviene in materia fiscale: tra le nuove ripartizioni dei fondi per la cybersecurity e assunzioni per la protezione civile del Molise, l’esecutivo ha deciso di tassare gli interventi di chirurgia estetica.

Si legge nella riformulazione dei un emendamento firmata dal governo, che prevede che l’esenzione dell’Iva al 22% – dal momento di entrata in vigore della legge -, si applicherà alle prestazioni sanitarie di chirurgia estetica per diagnosticare o curare malattie o problemi di salute oppure a tutelare, mantenere o ristabilire la salute, anche psico-fisica, «solo a condizione che tali finalità terapeutiche risultino da apposita attestazione medica». Tutti gli altri interventi avranno l’Iva.

Al contrario per gli integratori resta sempre e comunque l’Iva al 10 per cento. Il problema era già stato posto nei mesi scorsi. Sugli integratori liquidi si erano trovati dei dubbi, visto che gli sciroppi non godono dell’Iva agevolata, al punto che l’Agenzia delle entrate era già intervenuta per dire che l’Iva è ridotta. Per togliere ogni ambiguità è intervenuta anche la formulazione del governo che indica esplicitamente la categoria tra quelle per cui vale la riduzione.

Sul fronte dei bonus, l’esecutivo ha deciso di lasciare un fondo molto ridotto per gli anni futuri per il bonus psicologo, ma per quest’anno ha ritenuto di dover intervenire nuovamente e incrementare la dotazione raddoppiandola. Ai 5 milioni di euro già stanziati per il 2023, ne sono stati aggiunti altri 5 per l’anno in corso. I nuovi fondi andranno a beneficio delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, in deroga alle disposizioni attuali, visto che per legge è previsto il concorso della regione o della provincia autonoma al finanziamento sanitario corrente.

Dall’Anpal alla protezione civile

Nei testi al vaglio della commissione Bilancio di Palazzo Madama firmati dall’esecutivo, c’è poi la possibilità per chi abbia già fatto richiesta telematica di accesso alla procedura di riversamento del credito d'imposta per ricerca e sviluppo ma non abbia ancora effettuato i versamenti, di revocare integralmente la richiesta entro il 30 giugno 2024 secondo modalità che saranno stabilite dall’Agenzia delle Entrate.

Un altro emendamento del governo, depositato successivamente, riguarda la proroga dello stato di emergenza per assistere la popolazione ucraina.

Per quanto riguarda la protezione civile del Molise, viene stabilito che potranno esserci procedure straordinarie di stabilizzazione occupazionale, e dunque di assunzioni.

L’esecutivo ha poi deciso di ripartire diversamente i fondi per il piano di implementazione della Strategia nazionale di cybersicurezza di competenza di Dis, Aise e Aisi, il presidente del Consiglio, di concerto con il Mef, su proposta del direttore generale dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) e d'intesa con il direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), dovrà disporre ogni anno a Dis, Agenzia informazioni e sicurezza esterna (Aise) e Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi), una quota dei fondi per la cybersicurezza. L’emendamento specifica che la ripartizione tra i tre organismi della quota spettante, la gestione, il monitoraggio e i controlli relativi alle risorse saranno effettuati ai sensi della legge sul Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica.

La spesa invece cresce per gli Ispettori del lavoro e per i dipendenti dell’Agenzia nazionale politiche attive lavoro (Anpal). L’esecutivo prevede un adattamento stipendiale per i dirigenti di entrambe le categorie che operano sotto il ministero del Lavoro retto da Marina Calderone. Il costo dell'operazione è di circa 23,5 milioni di euro nel 2023 per l’Inl e di 726mila euro per l’Anpal.

Un emendamento presentato a parte invece interviene sull’antiriciclaggio, normando più strettamente l’accesso alle segnalazioni relative alle operazioni sospette. Per prevenire eventuali attività di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo gli organismi di autoregolamentazione potranno istituire, previo parere favorevole del Garante della privacy, una banca dati informatica centralizzata dei documenti, dei dati e delle informazioni acquisiti dai professionisti (come i commercialisti).

Ai dati di questa banca dati potranno accedere Mef, Unità di informazione finanziaria per l'Italia, Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza, Direzione investigativa antimafia e Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.

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