- Prese alla lettera, le parole che Di Maio ha scritto al Foglio sono estremamente serie, utili, addirittura grandiose e rivoluzionarie se si pensa al contesto in cui sono maturate.
- Le esternazioni ignobili che la classe politica si sente in diritto di produrre all’apparire delle prime carte dell’accusa ledono la qualità del dibattito civile anche a prescindere dall’accertamento delle responsabilità penali.
- Di Maio ha inscenato un pentimento strumentale perché anche i suoi amici sono finiti nel tritacarne giudiziario? Un atto giusto non cessa di essere giusto perché viene compiuto per le ragioni sbagliate.
Le analisi sulle intenzioni, le motivazioni non dichiarate, gli opportunismi, le doppiezze e le prese di posizione strumentali dei politici che fanno giravolte sono sempre doverose e noiose. Chi ha tempra e mestiere spiegherà la raffinata o suicida strategia politica sottesa alla tardiva resipiscenza di Luigi Di Maio, che in una lettera al Foglio si è scusato per le modalità «grottesche e disdicevoli» con cui lui e altri del Movimento 5 stelle (e non solo) cinque anni fa hanno attaccato (eufe



