Papa Leone XIV riceve registi e attori: «Invito le istituzioni a non rassegnarsi e a cooperare per affermare il valore sociale e culturale di questa attività». Parole che arrivano mentre il governo approva forti tagli all’industria cinematografica e vengono accolte dal plauso dell’opposizione
Un appello alle istituzioni a non abbandonare il cinema, anzi a sostenerne la diffusione, e un inno alla settima arte capace di raccontare «le ferite del mondo». È lungo queste due direttrici di fondo che si è mosso il papa durante l‘incontro con le diverse realtà del cinema, svoltosi sabato mattina in Vaticano. Erano presenti all’udienza con Leone XIV, tanti protagonisti del grande schermo italiani e internazionali, fra di loro loro: Marco Bellocchio, Roberto Andò, Judd Apatow, Francesca Archibugi, Monica Bellucci, Cate Blanchett, Sergio Castellitto, Liliana Cavani, Maria Grazia Cucinotta, Abel Ferrara, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo. E poi ancora, Matteo Garrone, Dag Johan Haugerund, Emir Nemanja Kusturica, Spike Lee, George Miller, Ferzan Özpetek, Paweł Aleksander Pawlikowski, Giacomo Poretti, Stefania Sandrelli, Giuseppe Tornatore e Gus Van Sant.
«Le sale cinematografiche vivono una preoccupante erosione»
Il Papa, ha pronunciato un discorso nel quale ha detto, a proposito delle condizioni in cui versa il cinema in questi anni: «Strutture culturali come i cinema e i teatri sono dei cuori pulsanti dei nostri territori, perché contribuiscono alla loro umanizzazione. Se una città è viva è anche grazie ai suoi spazi culturali: dobbiamo abitarli, costruirci relazioni, giorno dopo giorno». Tuttavia, ha aggiunto il pontefice, «le sale cinematografiche vivono una preoccupante erosione che le sta sottraendo a città e quartieri. E non sono in pochi a dire che l’arte del cinema e l’esperienza cinematografica sono in pericolo. Invito le istituzioni a non rassegnarsi e a cooperare per affermare il valore sociale e culturale di questa attività».
Ora, benché sia noto che i discorsi del papa non sono mai indirizzati a un solo paese, è evidente che le parole di Leone XIV, possano avere avuto un’eco e un impatto particolari in Italia, dove è in corso una forte polemica fra governo, ministro della cultura Alessandro Giuli, e opposizione, circa i forti tagli previsti dalla legge finanziaria all'industria cinematografica e al settore audiovisivo. Così, il Pd, attraverso, Mario Orfini, componente della commissione cultura della Camera, non ha perso tempo e in una nota, ha fatto sapere che: «Alla luce del forte appello lanciato oggi da Papa Leone XIV a difesa della cultura e del cinema, risuona ancora più grave l'atteggiamento del governo, che continua a confermare i tagli al Fondo Cinema nella legge di bilancio. A oggi, nonostante le parole, gli annunci e le ricostruzioni ottimistiche di Giuli, nella realtà non è cambiato nulla: il testo della manovra resta quello, e i tagli restano al loro posto».
Insomma, l’intervento del pontefice è risuonato come una critica a quei governi, a cominciare dall’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni, che stanno facendo poco o nulla per sostenere un settore di vitale importanza per la cultura di un paese, e anzi finiscono per danneggiarlo tagliando addirittura le risorse disposizione.
Sentimenti complessi
Secondo il papa: «Recuperare l’autenticità dell’immagine per salvaguardare e promuovere la dignità umana è nel potere del buon cinema e di chi ne è autore e protagonista». «Non abbiate paura - ha detto il pontefice rivolgendosi ai tanti protagonisti del cinema accorsi ad ascoltarlo - del confronto con le ferite del mondo. La violenza, la povertà, l’esilio, la solitudine, le dipendenze, le guerre dimenticate sono ferite che chiedono di essere viste e raccontate. Il grande cinema non sfrutta il dolore: lo accompagna, lo indaga. Questo hanno fatto tutti i grandi registi. Dare voce ai sentimenti complessi, contraddittori, talvolta oscuri che abitano il cuore dell’essere umano è un atto d’amore. L’arte non deve fuggire il mistero della fragilità: deve ascoltarlo, deve saper sostare davanti ad esso. Il cinema, senza essere didascalico, ha in sé, nelle sue forme autenticamente artistiche, la possibilità di educare lo sguardo».
Andò: «Il papa omaggia la settima arte, ma è anche molto concreto»
Il regista Roberto Andò, ha sottolineato come, nel discorso di Prevost, fosse presente, fra l’altro, «il fatto che chi fa politica debba considerare il cinema un bene prezioso, un passaggio che va di pari passo con quello nel quale ha sottolineato che l'algoritmo non può piegarci. Mi sembra un messaggio molto importante in questo momento, di grande sensibilità». Leone XIV «ha parlato - ha detto ancora Andò - delle sale cinematografiche, del cinema come fatto collettivo, nominando tutti i settori che contribuiscono a farlo». Quei settori «che oggi, se non viene sbloccato l'aspetto che sta a cuore a tutta la filiera del cinema, cioè tutta la questione del tax credit, dei soldi che il governo ha tagliato, sono i più penalizzati, perché saranno quelli che soffriranno». Al regista è sembrato «un discorso fatto da una persona che valuta tutto questo: fa un grande omaggio alla settima arte ma è anche molto concreto nell'affrontare un argomento che in questo momento rischia di creare una battuta d'arresto nel cinema italiano».
L'attrice premio Oscar Cate Blachett, da parte sua, ha raccontato di aver donato al papa un braccialetto che lei indossa come segno di solidarietà con le persone sfollate. Blanchett, ambasciatrice dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, ha parlato al Pontefice del Diplacement Film Fund, un nuovo programma di sovvenzioni da lei guidato, per sostenere e finanziare il lavoro di registi sfollati «perché quelle voci vengono spesso emarginate dal mainstream». Spike Lee, infine, ha regalato al pontefice una canottiera dei New York Knicks con il numero 14 e la scritta "Pope Leo". «Il Papa viene da Villanova (l’università in cui Prevost si è laureato nel 1977, ndr) e i Knicks hanno tre giocatori che provengono da li» ha spiegato. Il regista premio Oscar.
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