- Raffaele Fitto ha una carriera costellata di sconfitte, dalle regionali in Puglia del 2005 a quelle del 2020. Ma è sempre rimasto in piedi, fedele alla capacità democristiana di riadattamento. Anzi di resilienza.
- Si trova a gestire un piccolo impero: le deleghe per il sud, le politiche di coesione e gli Affari europei. Il Pnrr è il pezzo più pregiato di ministro senza portafogli con uno strapotere più unico che raro.
- Dalla natia Puglia riparte il cammino per arrivare alla commissione europea, in quota Meloni. Così coltiva il progetto, a cominciare dalle comunali di Bari e Lecce.
Un re Mida capace di trasformare le sconfitte in un trampolino di lancio dorato per la propria carriera. È affascinante la parabola del figlio di un notabile democristiano pugliese, oggi diventato uno degli uomini più potenti d’Italia. Raffaele Fitto da Maglie, nel Salento, è già Mr. Pnrr, colui che muove le leve del Piano a suo piacimento per conto di Giorgia Meloni. E sogna un posto nella Commissione europea nel prossimo anno. Definirlo un «perdente di successo», come malignano i detrattor



