«Quella di Silvio Berlusconi è una perdita gravissima». Alfredo Messina ha conosciuto l’ex leader di Forza Italia prima della sua discesa in campo. Ex direttore generale di Fininvest, oggi vicepresidente di Mediolanum, prima ha seguito le finanze del leader, e poi ha accettato di fare il suo ruolo in Forza Italia: «Ho sempre resistito alle sue richieste di entrare in politica. Mi occupavo di bilanci, mi sentivo troppo avanti con l’età».

Nel 2008 invece la richiesta di candidarsi in parlamento, e adesso il partito sta pensando di chiedergli di presentarsi ancora una volta a Monza, a 88 anni, per il seggio che aveva vinto Berlusconi e che dovrà passare da nuove elezioni suppletive: «Non lo so, ne dovremo parlare tra di noi. Antonio Tajani prima era negli Stati Uniti, poi ci sono stati i funerali. Ci vedremo la prossima settimana a Roma e decideremo come procedere, conto tra mercoledì e giovedì». Racconta che ancora è tutto in divenire, anche perché «rimpiazzare un leader come Silvio Berlusconi non è possibile, non abbiamo la persona giusta».

Il figlio, Luigi Berlusconi, potrebbe scendere in campo come si legge in questi giorni?
Non so se decideranno di impegnarsi in questa nuova attività. Le aziende vanno seguite. Non li ho ancora sentiti. In settimana andrò in Fininvest e capirò cosa contano di fare loro.

A breve sarà aperto il testamento.
Non sto seguendo questa vicenda familiare. Bisognerà aprire il testamento e cominciare a capire come sostituire il papà. Con quali divisioni. Li sentirò e vedrò quali intenzioni abbiano. Credo che vorranno mantenere l’idea del padre in politica e agiranno per agevolare questo, erano strettamente legati al padre.

Sarà anche un impegno economico? In questi giorni si parla di cento milioni di debiti per Forza Italia. Berlusconi aveva delle fideiussioni. I figli se ne faranno carico?
Spero di sì, ritengo non faranno nulla che possa creare un problema al partito, vedremo cosa accadrà con le spartizioni. Non so ancora niente.

Oltre alle questioni economiche, si parla di un documento firmato dallo stesso Silvio Berlusconi per sistemare le questioni di Forza Italia e aggiungere nuovi nomi al comitato di presidenza, tra cui Tajani e Marta Fascina.
Io non lo conosco. Qualche giornale si spinge in ipotesi, ma non ne sono a conoscenza.

Lei è tesoriere e depositario del simbolo. Continuerà a svolgere questo ruolo?
Al momento non sono entusiasta dell’idea, ma se serve lo faccio. Il simbolo non è mio, ne sono il custode, appartiene al partito.

Ci sono anche altre questioni in sospeso. Marcello Dell’Utri si era dimostrato preoccupato degli attacchi a Silvio Berlusconi da parte delle tv. Lei è stato coinvolto nella cacciata di Massimo Giletti?
No, non ne so niente.

Secondo alcune carte depositate nell’inchiesta di Firenze sui mandanti delle stragi lei ha avuto un ruolo nella gestione dei pagamenti del vitalizio a Dell’Utri.
Quello è un caso particolare. Non c’entra il partito, non devo entrarci, se poi mi coinvolgono vedrò. Quello è un caso che riguarda Fininvest, non vedo come possa dire la mia.

Continuerà a esserci un accordo dopo la scomparsa di Berlusconi?
Non c’è un accordo economico per Dell’Utri, al momento è tutto da chiarire, non ne so nulla ancora.

Conferma che c’era?
Non mi risulta francamente. Non me ne sto occupando. Non vedo come possa dire la mia, non so nulla di accordi particolari.

Che ricordo ha dell’ex leader di Forza Italia?
Oltre alle cose note a tutti e importanti che ha fatto, ci sono poi le cose minori, quelle che sono gli aspetti di amicizia. Era un personaggio che stimavamo tutti quanti. Quando qualcuno portava un problema suo a Berlusconi, lui se ne faceva carico. Gli si doveva volere bene per forza.
Le faccio anche un altro esempio che esprime l’uomo Berlusconi. Dopo trent’anni che lavoravo con lui, quando andavamo ad Arcore mi accompagnava alla macchina e mi apriva lo sportello e insisteva perché prendessi il posto dietro, e lui davanti. Era un uomo particolare. Ho lavorato con molta gente nell’industria, anche con Romano Prodi. Ma Berlusconi era di una pasta diversa, e ho fatto presto ad apprezzarlo come persona.

Forza Italia può continuare a esistere senza Berlusconi?
Dobbiamo fare in modo che esista, che continui, perché era quello che lui voleva. Quindi anche per rispetto. Non dico riproporlo come primo partito di governo perché senza di lui è complicato, ma ha portato avanti idee e valori condivisi da molti elettori.

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