«Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che convoca i sindacati potrebbe benissimo fare delle cose utilissime», dice Susanna Camusso che unisce le sue anime da ex segretaria della Cgil e oggi da senatrice del Pd «se i temi sono il codice degli appalti, Pnrr, la sicurezza sul lavoro, è sicuramente una cosa positiva». L’intrinseco conflitto aperto dal ministro con la presidente del Consiglio invece «non stenterei a credere che ci sia, ma bisognerebbe chiederlo alla presidente Giorgia Meloni. Si capirà al termine dell’incontro», fissato il prossimo 10 maggio.

Di ritorno da un consiglio comunale aperto a Caserta, la senatrice si prepara all’arrivo della segretaria Elly Schlein in Campania, per la prima volta dopo che è stata eletta segretaria. Camusso è stata nominata commissaria della provincia lo scorso aprile. Il tour elettorale sarà lunedì, visto che Sergio Mattarella sarà al Senato, lei parteciperà solo la sera all’incontro a Marcianise.

La settimana parlamentare si preannuncia intensa. Arriverà anche il decreto Lavoro in Commissione.

È un decreto sbagliato. Si muove sull’idea che aumentare le forme di lavoro precario migliori la situazione. Sul fronte dell’occupazione non si può pensare che moltiplicare gli incentivi alle imprese per le assunzioni aiuti. Sono più di dieci anni che si distribuiscono miliardi di incentivi, ma questo non ha determinato un capovolgimento dei risultati.

Il taglio del cuneo fiscale è una misura piccola e di breve durata. Non capisco come sia possibile che da una parte non si facciano operazioni come quella del salario minimo e dall’altra si decida di tagliare l’integrazione del reddito che era data dal reddito di cittadinanza.

In sostituzione partirà l’Assegno di inclusione.

L’entità del beneficio è in linea con altri paesi europei, il problema è il restringimento della platea. Faccio un esempio: una lavoratrice che abbia un part time involontario e un figlio non rientra. Tutta l’area del lavoro povero, anche quando ci sono bambini, nonostante questo governo dica che dobbiamo fare più figli, non viene affrontata.

Che modifiche proporrete?

Sono in fase di elaborazione, ci serve un po’ di tempo per lavorarci su. Nei giorni scorsi abbiamo parlato con degli esperti che hanno seguito questi temi. Abbiamo già parlato con la presidente del Comitato Scientifico per la valutazione del Reddito di cittadinanza, la professoressa Chiara Saraceno. Chiederemo alla commissione delle audizioni, ci saranno certamente i sindacati.

Cosa ne pensa del video di presentazione di Giorgia Meloni? Un sintomo di modernità?

La presidente del Consiglio si è sottratta ai giornalisti e ha pubblicato invece un piano sequenza che si conclude con l'avvio del Consiglio dei ministri e la premier che scampanella sorridendo verso la telecamera

Mi sembra l’episodio di una telenovela, anzi di una serie, come si dice oggi. Per attitudine penso che non sia sufficiente dire che sia moderno per dire che è buono, quindi tendono a non utilizzare questa definizione. Certo usa dei mezzi di comunicazione nuovi. Non sono convinta che la comunicazione istituzionale dovrebbe essere trasformata in altro, soprattutto perché poi c'è un diritto all'informazione anche così non viene garantito.

Tommaso Longobardi, capo della comunicazione social della premier ha fatto sapere che la conferenza stampa non c’è stata per le lamentele dei sindacati e come forma di rispetto dei giornali chiusi.

È un interessante modo di giustificarsi. Io credo che non l’abbiano fatta perché non avrebbero saputo cosa rispondere.

Perché il rapporto con i sindacati non è buono?

Questo governo ha fatto molte promesse e non ne ha mantenuta una. A partire dalla ministra Marina Calderone che aveva promesso un tavolo sulle pensioni e poi è scomparso. Analoga promessa aveva fatto la presidente del Consiglio e poi si è rivista alla vigilia del Primo maggio. Non è che invogli.

I sindacati si preparano a scendere in piazza e con loro alcuni esponenti di opposizione a partire da Schlein. Può essere una base per un’alleanza? Ci dobbiamo aspettare una nuova foto con Giuseppe Conte e Elly Schlein insieme in una delle tappe?

LAPRESSE

Io vengo da una lunga esperienza sindacale, non ho mai apprezzato il dibattito che utilizzava la mobilitazione dei lavoratori per determinare se c'erano delle scelte politiche. Perché non ci aspettiamo la foto di tutti in piazza che sostengono il lavoro? Quello sarebbe più interessante.

A Marcianise, la candidata, Lina Tartaglione è appoggiata da quasi tutte le forze dell’opposizione: Pd, M5S, + Europa, Partito Socialista, Italia Viva.

Sì un, campo largo (citazione di Enrico Letta, ndr), con le liste del parlamento e alcune liste civiche. Questo è un ottimo risultato.

Ed è esportabile?

Lo spero. È una soluzione utile e necessaria, l’esempio di Marcianise ci dice che con un po’ di lavoro è possibile farlo.

Restiamo in Campania. Il PD sta affrontando una situazione molto particolare. Sono stati inviati due commissati, Antonio Misiani, commissario regionale, e lei.

C’è un conflitto di potere più che un conflitto politico. In questo modo si finisce con l’essere lontani dalle esigenze dei cittadini, bisogna ricostruire un partito che si apra ai giovani e non di protagonismo di pochi. Chiederemo al presidente Vincenzo De Luca delle risposte su una serie di temi.

Anche sulle sue relazioni? Su Domani Giovanni Tizian e Nello Trocchia hanno rivelato indizi e fatti documentati che vanno dai rapporti con i suoi fedelissimi, sospettati di vicinanza ai clan o di aver preso voti da quegli ambienti, ai favori riservati alle cooperative beneficiarie di appalti pubblici spesso affidati senza alcuna gara.

Questo è uno dei problemi che ci sono. Io credo che bisogna alzare il livello delle legalità. Se ci sono gli elementi interviene la magistratura, altrimenti le risposte devono essere politiche. Ho letto le cose che avete scritto, penso che i comportamenti dovrebbero essere diversi, ma se uno mi dice “cosa mi imputi con esattezza?”

In certi momenti è davvero difficile dire se è casualità o sono scelte. Sono abituata a lanciare accuse quando sono in grado di motivarle.

Ci sono delle intercettazioni. Forse si potrebbero fare delle domande?

Vedremo, penso di sì, su queste cose non sono io a decidere. Nei partiti non agiscono i singoli.

Lei o la segretaria ci parlerete?

Se si determinano le necessità chiederò incontri agli assessori o al presidente. La segretaria non lo vedrà certamente l’8. Dopo deciderà lei.

Dal canto suo De Luca non ha avuto problemi a prendere in giro Elly Schlein per l’armocromista.

Quella è stata una cosa di cattivo gusto. Non so se voleva apparire spiritoso, non c'è riuscito. Tra l’altro quella è una risposta a una delle domande che qualunque donna si sente fare: sui vestiti. E lei ha risposto con coraggio, e ha detto: «Mi sono fatta consigliare».

Ma a pagamento.

E perché, quando vado dalla parrucchiera non pago? E soprattutto: anche gli uomini fanno cose di questo tipo. Non c’è dubbio che sia anche un problema di genere.

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