Nel corso della trasmissione DiMartedì, il neo presidente della Corte Costituzionale Giancarlo Coraggio ha definito «intollerabile» la decisione di Twitter di oscurare il profilo del presidente americano, Donald Trump, accusato di avere provocato l’assalto dei suoi sostenitori al Congresso. Secondo Coraggio «la censura è la negazione della democrazia» e il problema della questione è se sia «pensabile che degli strumenti come i social siano gestiti arbitrariamente da privati cittadini». Il presidente della Consulta ha definito la situazione attuale dei social «un monopolio planetario in cui i privati intervengono per censurare le posizioni del governo».

Le critiche ai social

In questi giorni Twitter non è stato l’unico social americano a intervenire per oscurare Trump. Anche Facebook ha deciso di chiudere il profilo del repubblicano considerato  «un pericolo» per gli Stati Uniti a causa delle sue teorie che accusano il presidente eletto, Joe Biden, di avere commesso brogli nel corso delle elezioni. La decisioni dei social hanno scatenato forti critiche da parte di politici italiani e non. Il presidente dell’associazione Rousseau, Davide Casaleggio, ha detto che la decisione di Facebook di oscurare il profilo di Trump sancisce la sua trasformazione da «social ad azienda editoriale». Anche la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha definito la censura di Trump una decisione «problematica».

La chiusura di Parler

L’offensiva contro le fake news alla base delle teorie di Trump ha travolto anche il social media Parler diventato negli ultimi giorni la base operativa dei seguaci del presidente. L’ad John Mazte ha annunciato lunedì 11 gennaio la chiusura del social a causa del boicottaggio attuato da Amazon, Google Apple che hanno ritirato l’app della piattaforma dai loro store. Rientra nelle azioni volte a limitare la diffusione delle idee sovraniste anche la decisione di Twitter di chiudere oltre 70mila account affiliati alla setta pro Trump QAnon che accusa i democratici di essere un covo di massoni pedofili.

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