La Russia ha invaso l’Ucraina, un precipitare degli eventi che ha messo in allarme il mondo. In Italia il presidente Sergio Mattarella ha deciso di convocare il Consiglio supremo di Difesa, l’organo presieduto dal presidente della repubblica che ha il compito di esaminare i problemi politici e tecnici riguardanti la difesa nazionale.

La composizione

Il Consiglio è previsto dall’art. 87 della Costituzione ed è stato istituito con la legge 28 luglio 1950, n. 624 (la norma ora abrogata è stata ricompresa, senza modifiche, nel Codice dell’Ordinamento Militare - Decreto Legislativo del 15 marzo 2010, n. 66).

L’organo è presieduto dal capo dello stato ed è composto dal presidente del Consiglio dei ministri – Mario Draghi -, dai ministri per gli Affari esteri, Luigi Di Maio, dell’Interno, Luciana Lamorgese, dell’Economia, Daniele Franco, della Difesa, Lorenzo Guerini, e dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e dal Capo di stato maggiore della difesa, Giuseppe Cavo Dragone.

Partecipano per prassi alle riunioni del Consiglio il sottosegretario di stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, il segretario generale della presidenza della Repubblica e il segretario del Consiglio supremo di difesa, il cui compito è assolto da Rolando Mosca Moschini, ex Capo di stato maggiore della difesa

A seconda delle circostanze e della materia trattata, possono essere chiamati a prendere parte alle riunioni anche altri ministri, i capi di stato maggiore di Forza armata, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, il presidente del Consiglio di stato, nonché ulteriori soggetti e personalità in possesso di particolari competenze in campo scientifico, industriale ed economico ed esperti in problemi militari. Sulla riunione di oggi è ancora stato mantenuto il riserbo.

Le funzioni

Rolando Mosca Moschini (©Mauro Scrobogna/La Presse)

Il Consiglio supremo di difesa è il principale strumento attraverso il quale il capo dello stato acquisisce la conoscenza degli orientamenti del governo in materia di sicurezza e difesa, per poter svolgere adeguatamente il ruolo «di equilibrio e garanzia attribuitogli dalla Costituzione».

Più in generale, spiega il sito del Quirinale, il consiglio costituisce sede istituzionale permanente per la discussione e l’approfondimento delle problematiche relative alla sicurezza e alla difesa.

Il Consiglio è uno strumento di dialogo e di confronto preventivo tra i responsabili dell’indirizzo politico in materia di difesa nazionale: i suoi componenti inoltre possono concorrere a definire criteri per il migliore esercizio delle rispettive singole competenze.

Le modalità organizzative

Al presidente della Repubblica competono la convocazione del Consiglio, la definizione dell’ordine del giorno e la presidenza delle sedute. Il Consiglio supremo di difesa viene convocato da Mattarella almeno due volte l’anno, con un ordine del giorno che tiene conto anche delle indicazioni fornite dal presidente del Consiglio dei ministri.

Notizia della convocazione di una riunione e del relativo ordine del giorno è diffusa con apposito comunicato stampa della presidenza della Repubblica. Sono poi elaborati dei verbali delle riunioni, riservati ai suoi componenti, che includono anche gli eventuali documenti esaminati.

Al termine viene diffuso un comunicato stampa con gli argomenti salienti. Alla preparazione delle attività, al collegamento con gli staff dei vari dicasteri interessati ai lavori, alla elaborazione del verbale di riunione ed all’attuazione delle delibere è preposto il segretario del Consiglio supremo di difesa, che viene nominato dallo stesso Consiglio su proposta del presidente della Repubblica, d’intesa con il presidente del Consiglio dei ministri. L’incarico che ricopre dalla presidenza di Giorgio Napolitano gli è stato confermato dal presidente Matarella nel 2015. Per assolvere ai suoi compiti, si avvale della segreteria del Consiglio supremo di difesa, che costituisce struttura del segretariato generale della presidenza della Repubblica.

Le riunioni

Il consiglio supremo di Difesa si riunisce almeno due volte all'anno; può essere convocato in qualunque momento dal presidente della Repubblica, anche su richiesta del presidente del consiglio, ogniqualvolta se ne ravvisi la necessità possono essere chiamati a partecipare altri ministri, i capi di stato maggiore delle singole armi, il comandante generale dei carabinieri. Le sue riunioni servono come momento di confronto preventivo tra i responsabili  dell'indirizzo politico della difesa nazionale. In passato è stato convocato sulla stabilità internazionale, la Libia ma anche allo scoppio dell’emergenza legata al Covid-19.

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