L’ex sottosegretario leghista, per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio per corruzione, ha lanciato la sua iniziativa in una diretta Instagram in cui insieme a un ristoratore che ha aderito all’iniziativa ha criticato duramente le decisione del governo in materia di prevenzione sociale
Il consigliere per l’economia della Lega, Armando Siri, ha lanciato l’iniziativa “IO APRO” con l’obiettivo di far riaprire i ristoranti dal 15 gennaio come segno di protesta contro le restrizioni che il governo ha imposto ai ristoratori a causa dell’emergenza Covid-19. L’ex sottosegretario leghista, per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio per corruzione, ha lanciato la sua iniziativa in una diretta Instagram in cui insieme a un ristoratore che ha aderito all’iniziativa ha criticato duramente le decisione del governo in materia di prevenzione sociale. Secondo Siri, le misure del governo sarebbero insensate in quanto «si pensa che il virus colpisca solo dopo le 18 o che si possa trasmettere solo se si è in piedi». Il leghista ha quindi lanciato un appello al mondo politico per cambiare le attuali restrizioni. Mentre il ristoratore presente nella diretta ha dato l’allarme: «Se la politica continua con queste chiusure rischiamo di ritrovarci con un cappio alla gola. E non in senso figurato».
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