«Mi viene da sorridere quando leggo sui giornali che io mi candido, non mi posso candidare in queste condizioni». Jasmine Cristallo, calabrese e portavoce nazionale delle 6000 sardine, non correrà per le prossime elezioni regionali: «Io volevo sentirmi libera nelle mie lotte e non ho accettato alcun tipo di lusinga. Sono stata contattata da alcune persone che ai tempi di Zingaretti erano nella segreteria e mi hanno chiesto di essere segretaria regionale, dopo mi hanno chiesto di candidarmi in ticket come vice presidente con Nicola Irto, e anche lì non ho accettato. Andrò a votare in coscienza. Eserciterò il mio diritto di voto ma assisterò all’annunciato disastro e mi auguro che dal 5 ottobre si possa tentare di ricostruire qualcosa».

Mattia Santori invece ha deciso di candidarsi con il Pd.

Domani spiegherà tutto Mattia. Nei luoghi in cui ci saranno persone che ci assomigliano negli intenti, avremo altri nomi. Se dobbiamo avvicinarci alle istituzioni non si può pensare di continuare a sostenere esperienze da 0,01 per cento, che non arrivano dove devono arrivare. Chi ne trae profitto sono quelli che dobbiamo contrastare. Io apprezzo molto Mattia, che si è esposto. Il duropurismo ci sta annientando: prima ne prendiamo consapevolezza e meglio è.

Cosa è andato storto nel suo caso?

Il commissario Stefano Graziano aveva messo in campo un tavolo, con tutta la sinistra e il Movimento 5 stelle e tante esperienze civiche, ma era fittizio, mi sembra che ci abbia preso in giro. Il suo approccio era contro ogni allargamento, voleva solo portare avanti la candidatura di Irto, infischiandosene di costruire un progetto condiviso. Era stato detto chiaramente che non sarebbe passato quel nome, eppure lui si è impuntato. Adesso è arrivata un’altra candidata, Amalia Bruni, dopo un indecoroso casting, ma anche questo è stato frutto di una scelta oligarchica per favorire pochi, pronti a fare accordi con il candidato del centrodestra, Occhiuto. Nel frattempo è calato anche De Magistris che da sindaco di Napoli senza collocazioni ha guardato alla Calabria.

Si candiderà con Luigi De Magistris?

Ma assolutamente no. Io non posso accettare neanche che la sinistra sia rappresentata da Luigi De Magistris, il quale ha in squadra Mimmo Lucano, mio fraterno amico, ma sta imbarcando anche personaggi della destra, come Angela Napoli di An che dice di sostenerlo “nonostante Lucano”. Questo è un procedimento antipolitico che non posso sostenere. La sua è un'operazione fortemente populista. Io sono di sinistra e lo rivendico, il tempo dei populismi è passato. Anche il M5s ha fatto un salto con la politica reale, che è governo della complessità.

Voleva essere lei la candidata presidente?

Ho portato avanti un progetto politico e mi sono battuta per mesi per candidare un uomo che avrebbe raccolto attorno a sé tutta la sinistra: si chiama Enzo Ciconte ed è uno dei massimi esperti in Italia di antimafia e criminalità organizzata. Calabrese attorno al quale avremmo potuto costruire un progetto, era lui il nome delle Sardine e di tanti altri compagni. Ci sono figure ancora in grado di valutare chi si mette a disposizione di un nuovo entusiasmo senza un approccio escludente e spocchioso. Ieri lui ha scritto per difendere Mattia dagli attacchi di Calenda, così come dalle vostre colonne ha difeso Mimmo Lucano da un processo politico.

Decidere di non candidarsi non è una resa?

Per me la politica è la mia vita, non posso partecipare a un progetto nel quale non credo. Quello che ha messo in campo il Pd non è un progetto, è la volontà di Stefano Graziano e di Francesco Boccia, ex ministro della Repubblica, e insieme a loro di De Magistris di consegnare la mia terra alla destra e a Nino Spirlì. Ne dovranno rispondere. Grazie a loro ci stiamo consegnando a Salvini.

Però si candida anche Lucano a cui lei è sempre stata vicina. Si muoverà per la sua campagna elettorale?

No. Sono sicura della sua buona fede, so chi è Mimmo Lucano. Non mi sono permessa di dire una parola perché rispetto le istanze di chi ci mette la faccia, così come non mi sarei permessa neanche con Mattia, ognuno ha la sua storia e ciascuno la gestisce come crede. Quando mi ha contattata De Magistris ci ho parlato, ma con l’atteggiamento “io o nessun altro” non si può andare da nessuna parte. Voglio vedere se si trasferirà, se vivrà in Calabria, ma lo escludo. La mia terra è stata consegnata.

Se non si candida e non appoggerà nessuno, come farà a occuparsi della politica locale?

Ci saranno terribili macerie, e quando le responsabilità saranno sotto gli occhi di tutti, sono pronta a raccogliere le macerie insieme ad altri, perché ci saranno tanti come me che vorranno costruire qualcosa e mi auguro che a quel punto il Partito democratico nazionale, dopo tutte le brutte figure che ha fatto in Calabria, cambierà rotta. Ancora non ho deciso per chi voterò, ho sempre palesato il mio voto perché ne ero fiera, in questo contesto invece non lo sono e dovrò ragionare anche sulla base di cosa accadrà.

In quali città sarete presenti?

Stiamo discutendo in queste ore. Stiamo facendo varie valutazioni, chi vorrà portare avanti istanze di tipo unitario che ci assomigliano e che possano tentare questa costruzione troveranno il nostro supporto, cosa che a casa mia non è successa.

Negli altri casi sempre con il Pd?

Non per forza. Ci sono liste civiche che testimoniano determinate istanze a cui stiamo guardando.

In Emilia Romagna perché avete deciso di scartare l’opzione civica?

Alle regionali abbiamo fatto il tifo per Elly Schlein, forse se io fossi stata a Bologna mi sarei candidata con Elly, in linea con la mia storia.

C’è una spaccatura?

Io sostengo la decisione la scelta di Mattia, sin dal principio ha sostenuto Lepore, lo ha difeso dai renziani e lo trovo coerente come approccio. Che non è quello di chi sostiene il partito, ma di chi appoggia il progetto perché ne coglie la positività. Mattia ha argomentato e lo abbiamo trovato fortemente coerente. Lui ha sostenuto da subito Lepore, io sono settimane che vado contro il Pd. Ovvio che non mi candiderò. Non c’è nessuno scoop. Sono settimane che denuncio le storture del Pd regionale a conduzione commissariale e mi sono scontrata con loro duramente. 

Questo approccio potrebbe portarvi alla disgregazione?

Il nostro è un movimento culturale, non possiamo procedere compatti: la difesa della moltitudine è proprio questa. Noi valutiamo le esperienze più virtuose. Tutti coloro i quali saranno i candidati delle Sardine saranno presentati sui nostri canali nazionali e potranno avvalersi del nome. 

Sosterrà la campagna di Santori?

Sì, andrò a Bologna, e in tutte le altre città dove ci sono progetti validi per ricostruire una narrazione a sinistra. L’anno scorso abbiamo fatto campagna elettorale senza nessun candidato, siamo scesi in piazza con Ferruccio Sansa, il candidato in Liguria del Pd e del Movimento 5 stelle. L’unico luogo in cui non siamo andati è in Campania, dove non c’era il rischio sovranista ma il sovrano (Vincenzo De Luca, Pd, ndr).

Chi avrete al sud?

Stiamo cercando di capire a chi dare l’opportunità di avere il  sostegno delle Sardine. Al sud come in tutta Italia qualora ci fossero dei profili che sono affini alla nostra linea, noi li valuteremo. Abbiamo già cominciato.

© Riproduzione riservata